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 2016  gennaio 30 Sabato calendario

I single non vogliono restare soli a San Valentino

Parola d’ordine: innamorarsi. Entro San Valentino. Passare il prossimo 14 febbraio soli, mangiando gelato dalla vaschetta raggomitolati sul divano, da vero vanto e baluardo del “meglio soli che male accompagnati”, nel 2016 sembra essersi trasformato in un male da scongiurare. Il conto alla rovescia è di quelli bollenti e la corsa incontro a Cupido sembra essere la sfida più importante per donne e uomini che oggi hanno deciso di affidarsi al mondo virtuale per trovare l’anima gemella. Il tempo stringe, l’ansia aumenta, e si ricorre al click sul “download app” del proprio smartphone. Tra i portali che promettono l’amore più scaricati in Italia c’è Tinder, l’app nata in California nel 2012, che oggi conta in tutto il mondo più di 50 milioni di iscritti. Ogni giorno, vengono recensiti un miliardo e mezzo di profili e nascono una media di 22 milioni di coppie virtuali. Che sia amore o una passione passeggera, poco conta. Perché la missione del single a fine gennaio è una sola: guadagnarsi un’uscita al cinema o una cena in un ristorante il prossimo 14 febbraio. L’importante è non essere “single”, almeno quel giorno. In Italia si stima che nei 15 giorni precedenti San Valentino il flusso di incontri sul web aumenti del 60%. L’orario preferito dai single per gli incontri virtuali sembra essere tra le 20 e le 22, giusto in tempo per darsi la buonanotte. Se gli uomini sono i più chiacchieroni con una media di undici messaggi inviati allo di conquistare la propria preda, le donne preferiscono passare subito al sodo e rinunciare allato “finto romantico” dell’amore virtuale in chat per soffermarsi più sulle immagini (con una media di consultazione dei profili di 8,5 minuti). Per chi crede ancora nell’amore a prima vista, arriva invece Happn, l’app italiana che permette di rintracciare con un clic la persona incontrata magari pochi minuti prima al supermercato e smarrita tra il banco dei surgelati e quello dei deodoranti. Una lista di foto e la possibilità di rintracciare chiunque si sia incontrato per strada e abbia installato l’app sul proprio telefonino. Un successo, tanto che ogni giorno si creano oltre 10000 charm (approcci) e 10000 crush (abbinamenti tra utenti).«A San Valentino non essere fidanzati ci fa sentire sbagliati, ci mette ansia da prestazione, ci forza a pensare che la cosa giusta sia essere in coppia», spiega lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, «ci si affida alle dating app per cercare una scorciatoia rispetto alle difficoltà che si pongono con un corteggiamento dal vivo. L’interazione rende immediato il rapporto, come scegliere una pizza dal menù, non ci fa sentire scartati e il gioco è fatto». Alla faccia del romanticismo.