31 gennaio 2016
Il Family Day riempie il Circo Massimo • Visco sollecita una revisione dei meccanismi europei di risoluzione delle crisi bancarie • Un’altra strage di bambini in mare • L’uomo che ha accoltellato i figli e poi s’è gettato in un pozzo • Facebook vieta la vendita di armi tra privati • Nella scuola più piccola d’Italia ci sono due alunni e un’insegnante • Non è vero che il tormento è alla base della creatività
Family Day Ieri a Roma il Family Day, il raduno dei sostenitori della famiglia tradizionale, ha riempito il Circo Massimo (moltissimi i bambini). Secondo l’organizzatore Massimo Gandolfini, c’erano due milioni di partecipanti, secondo la questura 300 mila. Una giornata di canti, balli e preghiere, tra palloncini e simboli religiosi. Gandolfini, dal palco, ha detto che la «la legge Cirinnà non è accettabile dalla prima all’ultima parola», che «l’utero in affitto è una pratica che fa vomitare», e ha avvertito Renzi: «Ci ricorderemo di te al voto. I politici dovranno rendere conto delle loro azioni». Commento dei vertici del Pd: «Ascoltiamo tutti, ma andiamo avanti» (Trocino, Cds).
Banche Si profila un nuovo confronto Italia-Europa. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, intervenendo ieri al Forex di Torino, sollecita una revisione dei meccanismi europei di risoluzione delle crisi bancarie, e in particolare del bail in, il meccanismo che prevede, in caso di crac, il coinvolgimento, con perdite, anche delle obbligazioni ordinarie e dei depositi sopra i 100 mila euro. La Commissione Ue fa però subito sapere che «non ci sono piani per cambiare la direttiva, adottata nel 2014 con il consenso di una stragrande maggioranza al Parlamento europeo e con l’accordo unanime degli stati membri. Da un anno e mezzo si sa che il bail in dei creditori avrebbe protetto i contribuenti» (Bocconi, Cds).
Naufragio Un ennesimo naufragio nel braccio di mare tra Grecia e Turchia ha provocato un’altra strage di migranti. I morti di quest’ultima tragedia dell’Egeo sarebbero almeno 39, di cui almeno 5 bambini. Ma secondo le autorità di Ankara il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente, perché in serata non era ancora stato recuperato il relitto del barcone di 17 metri, affondato poco dopo esser salpato dalle coste di Canakkale, diretto verso l’isola di Lesbo. L’imbarcazione s’è infranta andando a sbattere contro gli scogli e si teme che diverse persone siano rimaste intrappolate nella stiva. La guardia costiera ha potuto soccorrere 75 persone. Secondo la stampa turca sul barcone viaggiavano migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Birmania. Un portavoce della polizia ha invece dichiarato che un cittadino turco è stato arrestato con l’accusa di aver organizzato la traversata verso la Grecia. Tre giorni fa, in un altro naufragio avevano perso la vita 10 bambini. Nel solo mese di gennaio sono annegati nell’Egeo oltre 50 bambini. Ma l’emergenza non finisce con il viaggio: Europol lancia l’allarme dei bimbi scomparsi. «Ne stiamo cercando più di 10mila, 5mila solo in Italia: sono migranti minorenni non accompagnati». Molti potrebbero essersi ricongiunti con le famiglie, ma su tanti si stende l’ombra dei trafficanti (Del Re, Rep).
Strage Hubert e Giulia Palmerini, 13 e 8 anni. Di Vaiano, piccola frazione di Castiglione del Lago, figli della polacca Katarzyna, 47 anni, e di Maurilio Palmerini, 58 anni, ex informatore farmaceutico caduto in disgrazia e pieno di debiti, in cura da anni per una brutta depressione. I compaesani lo aiutavano donando cibo e offrendoli qualche lavoretto ma qualche giorno fa era pure arrivato l’ordine di pignoramento deciso dal tribunale. Sabato mattina Hubert, alunno modello che l’anno scorso aveva anche vinto una borsa di studio, dormiva in camera sua quando il padre, in pugno un coltello, gli si avvicinò in punta dei piedi e lo sgozzò. Quindi raggiunse Giulia che guardava i cartoni in salotto davanti alla tv e colpì alla gola pure lei. La moglie si precipitò a difendere i bambini, Palmerini la ferì al volto e alla testa, lei corse in cortile a chiedere aiuto, lui la inseguì dicendo «Non gli ho fatto niente, vieni a vedere», una vicina la fece entrare in casa e mentre il marito prendeva la porta a calci e pugni la donna chiamò i soccorsi: «Ci sta ammazzando tutti, correte, fate in fretta. Ha ucciso i miei bambini, ora vuole uccidere anche me». Subito dopo il Palmerini si arrampicò sul bordo del pozzo di casa, arrivarono un carabiniere e un vicino di casa che tentarono di convincerlo a scendere ma lui disse più volte «non vi avvicinate, tanto non mi fermate: non potete capire cosa ho fatto ai miei figli» e si buttò di sotto (Frignani, Cds). Alle 11 e 30 di sabato 30 gennaio in un casolare a Vaiano, 260 anime nelle campagne al confine fra Umbria e Toscana.
Armi Fino a ieri per comprare una pistola su Facebook bastavano quindici minuti. Maggiorenni o minorenni, per l’acquisto non era necessaria nemmeno una carta d’identità. Nella vetrina virtuale si trovava di tutto, per poche centinaia d’euro: semi automatiche con l’impugnatura in plastica rosa, rivoltelle con il calcio intarsiato e fucili d’assalto. Ora, però, da Menlo Park, sede del più popoloso social network della terra, ci hanno ripensato. E la responsabile di prodotto Monika Bickert ha dato l’annuncio: «Da oggi su Facebook e su Instagram sarà vietata la vendita di armi da fuoco tra privati». Il divieto non sarà in vigore per le aziende autorizzate che potranno continuare la promozione dei loro prodotti sia su Facebook che su Instagram (Serafini, Cds).
Ceresole 1 La scuola più piccola d’Italia è a Ceresole Reale, un’ora e mezza di macchina da Torino, nel cuore del parco nazionale del Gran Paradiso. Ci sono solo due alunni, Anna, 8 anni e Moris, 7, e l’insegnante Marzia Lachello: ha 34 anni e tutte le mattine percorre venti chilometri per raggiungere i suoi alunni. Quando nevica troppo capita che non riesca a ritornare a casa: «Per questo il Comune ha messo a disposizione una foresteria, dove posso trascorrere la notte» (Genta, Sta).
Ceresole 2 Ceresole Reale è un paese di 169 anime ma solo sulla carta, visto che i residenti effettivi, che non lasciano le case a 1600 metri nemmeno durante i mesi più freddi, sono appena ottanta (ibidem).
Creatività L’idea che il tormento sia alla radice della mente creativa sarebbe smentita dalla ricerca di Kathryn Graddy della Brandeis University del Massachusetts. Prendendo in considerazione le opere di 48 artisti europei e americani – da Degas a Monet; da Pollock a Rothko – la studiosa ha scoperto che nei periodi più sereni della loro vita – non in quelli tormentati – questi maestri hanno realizzato i dipinti che oggi valgono di più (Manguel, Rep).
Balzac Quando un noto editore francese venne a sapere che Balzac era uno scrittore promettente, decise di offrire al giovane duemila franchi per il prossimo romanzo. Trovò l’indirizzo in un quartiere un po’ decaduto di Parigi e, vedendo che la sua preda era un uomo di pochi mezzi, si propose di ridurre la sua offerta a mille franchi. Quando arrivò sul posto, scoprì che Balzac viveva nel sottotetto in una chambre de bonne, e così abbassò la sua proposta a cinquecento franchi. Infine, bussò alla porta ed entrò in quella piccola stanza. Vedendo che il pranzo di Balzac si limitava a un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua, l’editore aprì le braccia e disse: «Monsieur Balzac, io sono il suo più fervido ammiratore e vorrei offrirle duecento franchi per il suo prossimo libro!» (ibidem).
(a cura di Roberta Mercuri)