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 2016  gennaio 29 Venerdì calendario

Ma la rosolia è più pericolosa, dicono i medici

Per l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), il virus Zika «si sta diffondendo in maniera esplosiva». Una vera e propria bomba, arrivata ormai in Italia, e la cui portata di contagio qualcuno paragona all’allarme Ebola. Ma Zika è davvero così pericolosa? Non esattamente. A confessare che «Zika non è un virus su cui accendere così tanta preoccupazione» sono i medici italiani, specializzati in malattie contagiose ed esotiche. E così, mentre in Brasile si pensa di schierare 220mila militari per sensibilizzare le famiglie presenti sulle profilassi d’igiene per ridurre i rischi di contagio, in Italia lo stato di paura creato dagli ultimi allarmi dell’Oms viene attutito dagli esperti che spiegano come «sono comunque pochissimi i casi in cui Zika si è rivelato letale e tutti erano accompagnati da patologie complesse precedenti».
A non essere comprovato, nonostante l’inspiegabile crescita nei casi di bambini nati con microcefalia in Brasile, è anche il rapporto tra Zika e questa grave patologia neonatale caratterizzata da una significativa riduzione di volume cerebrale e circonferenza cranica. Tra chi smorza l’allarme Zika, vi è il professor Adriano Lazzarin, primario della Divisione di Malattie Infettive IRCCS San Raffaele che spiega come individuare i sintomi del virus. «I sintomi quando compaiono, si manifestano tra i 2 e i 7 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta ma sono generalmente moderati – ha spiegato Lazzarin – e consistono in febbre, dolori muscolari e congiuntivite. Sintomi dunque non così specifici e comuni ad altre infezioni» già note in Italia.
A tranquillizzare gli italiani è anche il dottor Marino Faccini, responsabile della struttura di profilassi internazionale dell’Asl di Milano che ha ribadito come «il virus ha sintomi leggeri per la maggioranza dei pazienti che vengono contagiati e non desta particolari preoccupazioni». A spegnere definitivamente i riflettori sui rischi per le future mamme è invece Massimo Andreoni, past president della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali). «I vaccini servono per le malattie gravi, al momento quella del virus Zika non mi sembra una priorità: per le donne incinte è molto più rilevante l’impatto della rosolia rispetto ai casi accertati in Brasile», ha spiegato Andreoni. «Ci dobbiamo abituare – spiega l’esperto – se c’è la globalizzazione delle persone c’è anche quella delle malattie infettive, se un miliardo di persone si muove per il mondo, si porta dietro anche le infezioni». «Il rischio che Zika arrivando in Italia comporti una condizione sanitaria grave non c’è», conclude Andreoni; «questa è una malattia che il più delle volte è asintomatica, e quando è sintomatica può determinare una sindrome infettiva poco grave».