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 2016  gennaio 29 Venerdì calendario

Barbie alta, Barbia bassa o Barbie grassa? Arrivano i tre nuovi modelli della bambola più famosa al mondo, più vicini alla realtà

Vitino di vespa addio. E anche lunghi capelli biondi, boccuccia di rosa e l’imponente petto taglia 100. Barbie, la bambola più famosa del mondo, a 57 anni suonati si dà una ritoccatina. Per mettersi al passo coi tempi: e riguadagnare mercato.
Più alta, più minuta, più grassa, pardon, curvy: eccoli i tre nuovi modelli che mirano a far somigliare sempre più l’iconica bambola alle persone reali, tanto più che presto sarà disponibili in 33 diverse tonalità di colore della pelle e dei capelli. Le nuove “Fashionistas” sono apparse ieri sul sito ufficiale della Mattel, svelate, dopo mesi di segretezza, con i designer costretti a riferirsi a lei usando il nome in codice, “Project Down” e vincolati da un contratto capestro che imponeva il silenzio perfino con le mogli per impedire un nuovo caso di spionaggio industriale come fu quello delle Bratz. Il cambiamento è così rivoluzionario che la nuova Barbie senza il fisico da modella, ha conquistato perfino la copertina del settimanale Time da dove provocatoriamente chiede: «E ora possiamo smetterla di parlare del mio corpo?». Perché le sue forme, si sa, hanno destato scalpore fin da quando, nel 1959, Ruth Handler disegnò la prima Barbie ispirandosi alla tedesca Lilli, una bambolina per adulti che all’epoca si donava furtivamente alle feste di addio al celibato. Negli anni 60 arrivarono le prime accuse di essere un gioco “diseducativa” a causa delle sue improbabili forme. E quando nel 1992 uscì una sua versione parlante che diceva “la matematica è difficile” finì ancor più all’indice colpevole di proporre un modello femminile che puntava più alla bellezza che all’intelligenza.
«Il cambiamento era auspicabile. Fino ad ora Barbie si poneva come modello improponibile sia dal punto di vista fisico che quello delle sue mille professioni» commenta Nicoletta Bazzano, autrice del saggio La donna perfetta. Storia di Barbie. «E il tentativo di farsi specchio di una società sempre più multietnica e di un concetto di bellezza in costante evoluzione è interessante. Ma sia chiaro, una scelta del genere risponde a ben precise esigenze di mercato. La nuova Barbie insomma, non è pensata tanto per dare alle bambine modelli fisici più abbordabili, tanto più che l’età di chi ci gioca è molto scesa. Semmai mira a conquistare mamme più politicamente corrette, quelle della generazione Millennials». In effetti negli ultimi anni le vendite delle Barbie hanno avuto una brusca frenata. Scese del 3% nel 2012, del 6 %nel 2013 e del 16 % nel 2014, travolta dai nuovi Lego per bambine e dal colpaccio di Hasbro che nel 2014 ha sfilato a Mattel il business delle principesse Disney, proprio nell’anno in cui Elsa, protagonista di Frozen, ha soffiato a Barbie la corona di bambola più popolare del mondo. «Senza sottovalutare l’impatto di giochi digitali dello stesso brand sul giocattolo fisico Barbie» spiega il sociologo dei consumi Vanni Codeluppi. «Tutto questo rivela l’esigenza di rinnovare il prodotto per raggiungere pubblici diversi. Ma non dimentichiamo che anche se curvy questa bambola resta molto femminile. Confermandosi un modello adulto che viene proiettato sui bambini in un’epoca in cui anche l’immagine del corpo è cambiata e il tipo Shakira, è semplicemente il più associato all’immagine del successo». Se le curve aiuteranno anche il rilancio della vecchia Barbie, è ancora tutto da vedere.