ItaliaOggi, 28 gennaio 2016
Il Giappone fa il pieno di turisti
Il Giappone è stato preso in contropiede dall’esplosione del turismo che sta raggiungendo livelli record, superiori ad ogni aspettativa, e che non sembra dare segnali di arretramento.
Nel 2015 i visitatori stranieri sono stati 19,7 milioni, quasi il 50% in più sul 2014, e più che raddoppiati rispetto al 2012, secondo i dati forniti dall’organizzazione nazionale del turismo giapponese.
Un quarto di loro è cinese, più del doppio dell’anno scorso. Questi numeri sono un bello spot per il premier Shinzo Abe, il cui governo ha lavorato proprio per attrarre più turisti possibile attraverso la semplificazione del rilascio del visto di ingresso e anche ampliando la gamma degli articoli in vendita nei duty-free. Ma, è stata la debolezza dello yen il fattore che maggiormente ha allettato i turisti, secondo gli esperti, e questi ne hanno approfittato per visitare il paese considerato affascinante ma così caro da risultare proibitivo.I turisti hanno speso all’incirca 30 miliardi di dollari (27,6 miliardi di euro) in Giappone l’anno scorso, quasi lo 0,5% dell’economia. Due anni fa, il premier Abe decise che in occasione delle Olimpiadi di Tokyo nel 2020 l’obiettivo da raggiungere era quota 20 milioni di visitatori. Una scommessa sicura per incrementare il turismo. E visto che l’obiettivo è già stato quasi raggiunto in anticipo, il premier Abe adesso ha innalzato il traguardo a 30 milioni di visitatori, senza specificare entro quale anno.
Il Giappone sta lavorando duramente perché fa fatica a gestire anche soltanto due terzi di questo afflusso di turisti, afflitto com’è dalla carenza di camere di albergo e dalla scarsità di agenti deputati all’immigrazione, causa delle lunghe file agli aeroporti. La ridotta capacità ricettiva alberghiera può diventare un collo di bottiglia dal momento che il governo ha deciso di arrivare a ospitare 30 milioni di turisti l’anno. Mancano almeno 41 mila camere d’albergo da realizzare entro il 2020, con un investimento stimato di circa 4,9 miliardi di dollari (4,5 miliardi di euro), se si tiene conto che il numero di arrivi raggiungerà quota 25 milioni, a giudizio del centro studi di Mizuho, una delle tre grandi banche del Giappone. Intanto, l’agenzia del turismo ha stanziato decine di milioni di dollari per incentivare il rinnovamento delle camere d’albergo esistenti, potenziare gli uffici del turismo e invitare i viaggiatori a visitare anche le località meno conosciute e distanti dove c’è maggiore disponibilità di camere.
Inoltre, il paese deve prepararsi meglio al turismo crocieristico, in aumento in tutta la regione asiatica. Infine, deve risolvere il problema dei bancomat perché non tutti accettano le carte straniere e le banche stanno lavorando per adeguarsi sotto la pressione del governo convinto che questo sia un fattore necessario per supportare la crescita turistica.