ItaliaOggi, 28 gennaio 2016
Da Gengis Khan alla Rete. Il futuro in un libro di Casaleggio
«Internet? No, Gengis Khan». Sembra una boutade, invece è il sommario e l’estrema sintesi del capitolo di apertura (non a caso intitolato «Gengis Khan e Internet») del molto sorprendente libro «Veni, vidi, web», ultima fatica letteraria di Gianroberto Casaleggio.
Che, in realtà, certe cose ha cominciato a dirle già l’8 settembre 2013 a Cernobbio, durante l’annuale workshop Ambrosetti organizzato a Villa d’Este.
Il guru e cofondatore con Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle era arrivato dicendo di voler «spiegare l’evoluzione delle reti e della politica».
Ma non essendoci riuscito nel tempo massimo di 15 minuti per ogni intervento era stato interrotto da moderatore, l’ex presidente della banca centrale europea Jean Claude Trichet.
L’ospite zittito a Villa d’Este, i suoi appunti li ha sviluppati in «Veni, vidi, web», libro il cui titolo ricalca lo spavaldo «Veni, vidi, vici» con il quale Giulio Cesare annunciò al senato romano la sua fulminea vittoria del 2 agosto 47 a. C. su Farnace II re del Ponto. Si tratta di 105 pagine, divise in 19 capitoletti, edite dalla casa editrice dello stesso Casaleggio, Adagio e-book.
Vi si legge tra l’altro che in un non lontano futuro «in Italia le statue di Garibaldi sono state sostituite da quelle di Gengis Khan». Tanta ammirazione per il feroce condottiero mongolo è così spiegata:
- «Nel 1200 Internet non esisteva ancora, ma il mongolo Temugin, detto Gengis Khan, divenne il più grande conquistatore della Storia con l’applicazione di tecniche e principi che oggi sono necessari per competere nella Rete»;
- «I Mongoli erano abilissimi cavalieri e potevano cavalcare senza fermarsi per giorni. Su questa qualità, Temugin basò l’organizzazione dei corrieri-dardo, cavalieri che gli portavano notizie dal suo sterminato impero. I corrieri-dardo erano protetti dall’imperatore e chiunque, pena la vita, doveva aiutarli durante il loro viaggio. Temugin disponeva così sempre di un vantaggio sui suoi nemici: informazioni in tempo reale».
- «Temugin fece sentire ogni mongolo importante, superiore a ogni altra gente. Il senso di appartenenza era totale. [....] Nell’era della Rete solo il senso di comunità e appartenenza, il riconoscersi in valori comuni consentirà alle società di sopravvivere. Gengis Khan ha cambiato la storia del mondo per sempre. Internet lo farà in modo più radicale e assoluto».
Le conseguenze Casaleggio le specifica nel capitoletto finale «Ma che mondo mi hai fatto», che descrive come sarà il paradiso del pianeta Terra quando Internet-Gengis Khan avrà fatto tabula rasa dei suoi nemici:
«Petrolio e carbone sono proibiti insieme alla circolazione di macchine private. I mezzi pubblici sono gratuiti. L’emissione di Co2 è punita con la reclusione fino a 30 anni. Taxi, tabaccai, macellerie e librerie sono scomparsi. La più grande impresa del mondo produce biciclette e monopattini. Le spiagge sono libere. I cacciatori fanno solo safari fotografici e ripongono nei nidi i piccoli caduti al suolo. Chi è sorpreso con un fucile è lasciato libero e nudo nei boschi e cacciato da personale specializzato con pallettoni di sale grezzo dall’alba al tramonto». (…)
«L’accesso alla banda ultra larga è un diritto universale e il telelavoro è diffuso ovunque. Il numero degli avvocati è stato ridotto a un decimo e la macchina della giustizia ha ripreso finalmente a funzionare. Molti ospedali hanno chiuso i battenti da quando sono diminuite le malattie ambientali. Gli ipermercati sono stati rasi al suolo ovunque. I beni alimentari prodotti e consumati a chilometro zero sono defiscalizzati. Le imprese di costruzione sono state riconvertite in imprese di decostruzione. Distruggono edifici e infrastrutture inutili. La decostruzione è diventata in pochi anni uno dei principali business del pianeta insieme alle opere di bonifica».
«I parrucchieri hanno chiuso i battenti, uomini e donne portano capelli lunghi e disordinati. In Italia le statue di Garibaldi sono state sostituite da statue di Gengis Khan. Nei fiumi si è tornati a fare il bagno la domenica con la famiglia. Chi è sorpreso a inquinare è condannato alla raccolta differenziata a vita nel proprio condominio».
«Non si possono possedere complessivamente mobili e immobili per un valore valore superiore a cinque milioni di euro. Ogni euro in più deve andare a favore della comunità. Chi si sottrae è rieducato alla comprensione della vita in appositi centri yoga gestiti da neomaoisti.
La parola leader è diventata un insulto. Ognuno è responsabile verso se stesso e la collettività senza deleghe o intermediazioni. Le decisioni pubbliche sono prese attraverso referendum e leggi di iniziativa popolare sia a livello locale che nazionale».
Le Borse, dopo l’azzeramento dei titoli sono state sostituite per sempre da parchi a tema per bambini. La società costruita sul debito è scomparsa. Ogni paese ha l’obiettivo di diventare ecosostenibile, di vivere delle proprie risorse. Il concetto di energia etica è insegnato nelle scuole elementari. La produzione di armi è considerata un delitto contro l’umanità e punita con l’ergastolo. (…)
«Sono istituiti i ministeri della Pace, della Vita e della Giovinezza. Il reddito di cittadinanza consente a chiunque di vivere in attesa di un lavoro ed è un diritto di nascita in tutto il mondo. La speculazione sugli immobili è proibita. I mendicanti nelle città sono assistiti da dipendenti comunali e avviati a lavori socialmente utili. Nessuno è lasciato solo. (…) La corruzione è vista come una malattia contagiosa. Corrotti e corruttori sono esposti in apposite gabbie sulle circonvallazioni delle città».
«Ogni cinque anni si vota on line per una nuova costituzione e si rinnova il patto sociale nei diversi paesi. La parola «mercato» si usa solo per il mercato rionale. Nelle cariche politiche e istituzionali si alternano per un tempo limitato e per solo spirito civile, cittadini estratti a sorte.
Ogni anno si tiene la Giornata della Solidarietà, considerata la massima espressione dello stato. Il cittadino deve dedicare dalla maggiore età di 16 anni, due ore al giorno alla comunità. Lobby e società segrete sono proibite per legge e i loro membri considerati rei di alto tradimento contro lo stato. All’Onu ogni stato ha gli stessi diritti degli altri. Nessuno ha più diritto di veto. La Palestina, il Tibet e il Kurdistan sono diventati stati membri. Il segreto di stato non esiste più e ogni documento relativo alla storia della propria nazione è consultabile on line».
«I bambini sono figli adottivi per legge della comunità dove nascono, che ha l’obbligo di averne cura in caso di difficoltà della famiglia di origine o di scomparsa dei genitori. L’esperanto è obbligatorio come seconda lingua. Ognuno può capire l’altro sul pianeta. La proprietà delle aziende appartiene a chi ci lavora.
Le multinazionali, dopo la Seconda Rivoluzione Americana, sono state dichiarate illegali in tutto il mondo e quindi sciolte: dalla Monsanto alla Nestlè alla McDonald. I lavori pesanti sono fatti dai robot e non nobilitano più l’uomo».
Lo stesso Casaleggio ammette che queste previsioni potranno rivelarsi sbagliate. Però intanto trascura un particolare per nulla trascurabile: l’enorme impero mongolo fondato da Gengis Khan – al suo apice, 33 milioni di chilometri quadrati e più o meno 100 milioni di abitanti – è durato poco più di 160 anni. Nulla al confronto di vari altri imperi. Inoltre: il grande Khan ha davvero «cambiato la storia del mondo per sempre»? Che si sappia non ha prodotto nessun sapere e nessuna istituzione arrivata fino a noi. Davvero un brutto paragone e pessimi auspici quindi per la Rete.
POST SCRIPTUM. Nel 2008 lo stesso Casaleggio ha prodotto un video che in una manciata di minuti descrive ben altro futuro per lo stesso pianeta Terra. Il video inizia con una dichiarazione del 14 agosto 2054, ove si sottolinea come Gaia, il pianeta Terra, sia dominato da un Nuovo Ordine Mondiale di felicità e abbondanza per tutti:
«Ogni uomo è un cittadino del Mondo, soggetto alle stesse leggi ed è stato Internet il veicolo del cambiamento». E procede con un «ricordo» che mette i brividi: nel 2020, cioè tra soli quattro anni (!!!), è scoppiata la Terza Guerra Mondiale, a base di ordigni di tutti i tipi, atomici, batteriologici, chimici e perfino climatici. È durata 20 anni, ha sterminato 5-6 miliardi di esseri umani è ha ridotto la popolazione del globo ad un solo miliardo di persone ed è stata combattuta tra le due superciviltà nate già nel 2018: quella occidentale, democratica e con libero accesso al web, e quella orientale – Cina, Russia e Medio Oriente – sottoposte a feroci dittature e con accesso alla rete limitato e controllato.
Ma consoliamoci. Al conflitto sopravviverà infatti Google, che partorirà Google Earthlink: il luogo virtuale che conserverà l’identità sociale di ognuno del miliardo di sopravvissuti dell’intero pianeta.
E vissero felici e contenti.