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 2016  gennaio 28 Giovedì calendario

Balotelli e l’eterno ritorno dell’identico

La palla questa volta arriva sul sinistro, e non sul destro, ma il tocco è lo stesso e il pallonetto in entrambi i casi si accomoda clamorosamente fuori da due passi. L’errore (tra i tanti, il più evidente) di Mario Balotelli contro l’Alessandria è la fotocopia (simmetrica) di quello con il Costa Rica che mise nei guai l’allora c.t. Cesare Prandelli. Chissà se è venuto in mente anche all’attuale c.t. Antonio Conte che martedì era in tribuna a Torino. Con Balotelli spesso è così: l’eterno ritorno dell’identico. Le cause cambiano (l’ultima è piuttosto seria: un’operazione per pubalgia il 18 novembre scorso), gli atteggiamenti social anche (da quando il Milan gli ha imposto nel contratto il rispetto di una specie di codice militare, il suo comportamento virtuale è impeccabile), ma la crisi sul campo continua infinita, così come l’assenza di sorrisi e i fischi che lo seguono ovunque vada.  «Non c’è mai stato il dubbio che Mario giocasse il derby, non è in condizione e lo sapevo». A un primo ascolto, Sinisa Mihajlovic appare duro, in realtà è più protettivo di quello che sembri. Sostenendo di non essere rimasto stupito dalla prestazione mostrata da Balotelli in Coppa Italia («Non mi aspettavo di più, ma lui e Boateng per tornare in forma devono giocare»), e negando di aver mai considerato Mario in corsa per un posto nel derby, il tecnico serbo ha detto una mezza bugia. Alla vigilia, infatti, aveva provato a caricarlo proprio con il miraggio di una gara da titolare contro l’Inter. Miraggio svanito, con l’Inter giocherà di sicuro Bacca (12 gol in 24 partite) probabilmente assieme a Niang, comunque apparso in calo (a proposito: con i nerazzurri dovrebbe recuperare anche Alex, di sicuro Bonaventura). Ma lo scopo, ora, è di non abbattere troppo l’umore della scommessa Balo, che per la verità – giurano a Milanello – non appare depressa né demotivata. In realtà Sinisa (e tutto il Milan) ci aveva sperato: che Mario fosse più avanti e che combinasse qualcosa in più degli ultimi 20’ di Empoli (pessimi anche come atteggiamento), perché da uno che non è in condizione ci si può aspettare che inizi a razzo per poi scoppiare presto, invece l’attaccante rossonero è apparso molle da subito, forse frenato psicologicamente dalla paura di farsi male, di sicuro poco lucido. Certo, sa ancora tirare i calci da fermo, ma non basta. Ci sono tre partite in una settimana (Inter domenica, Palermo mercoledì, domenica 7 l’Udinese), Mihajlovic sa di doverci riprovare, anche a costo di esporre il ragazzo ad altre figuracce. Servirebbe un colpo d’ala. Quello che aspetta, da tutto il Milan, e non solo da Balo, il presidente Silvio Berlusconi, sempre critico, sempre disamorato, che per ora non ha in programma visite prima del derby.