Avvenire, 26 gennaio 2016
Jonas se ne va, lasciando 31 morti
È salito a 31 vittime il bilancio dei morti della tempesta di neve che ha travolto la costa orientale degli Stati Uniti. La tragedia più straziante è avvenuta in New Jersey, dove una madre col figlio di un anno sono morti intossicati dal monossido di carbonio nella propria auto, che il marito della donna stava liberando dalla spessa coltre bianca, poiché la neve ostruiva il tubo di scappamento. Il New Jersey è anche uno dei pochi Stati in cui permane l’emergenza maltempo, a causa delle inondazioni che hanno provocato l’evacuazione di centinaia di famiglie.
Ma per lo più la vita ieri è ripresa normalmente a New York. Mentre le strade di Manhattan sono state del tutto pulite, in Queens e nel Bronx è scoppiata la polemi-È ca dei residenti per la mancanza di spazzaneve e lo stesso sindaco Bill de Blasio ha detto che bisogna fare di più per ripulire alcune aree. Washington, intanto, è ancora in parte paralizzata dalla nevicata record di circa 70 centimetri del fine settimana. Nonostante sia tornato a splendere il sole, restano ancora chiusi il Congresso, gli uffici governativi, le scuole e molti enti, mentre il trasporto pubblico ha ripreso solo parzialmente. Ferma anche la raccolta della spazzatura fino a mercoledì. Entrambi gli aeroporti della città hanno annunciato che la ripresa del traffico aereo è ancora limitata, dopo che almeno 10mila voli sono stati cancellati.
Fra gli aerei che sono decollati dalla costa Est malgrado la bufera, uno è stato costretto a un atterraggio di emergenza in Canada. Si tratta del volo della compagnia American Airlines partito da Miami e diretto a Milano. Il velivolo è stato colpito da una forte turbolenza durante la traversata atlantica. A bordo momenti di panico e sette persone sono rimaste ferite: tre membri dell’equipaggio e 4 passeggeri. Nessuno è in pericolo di vita.