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 2016  gennaio 26 Martedì calendario

Joy Mangano, la donna che ha inventato il mocio, finisce in un film di David O. Russell con Jennifer Lawrence

Armata di senso pratico, determinazione e desiderio di riscatto da una vita difficile, nel 1990 la casalinga italo-americana Joy Mangano – divorziata e madre single di tre bambini – inventò il mocio, la scopa auto strizzante per lavare i pavimenti senza bagnarsi le mani. La sua storia di imprenditrice di successo è adesso un film (Joy, nelle sale dal 28 gennaio) diretto dal pluri-nominato agli Oscar David O. Russell e interpretato nel ruolo protagonista dall’energica Jennifer Lawrence, accompagnata da un cast d’eccezione con Bradley Cooper, Robert De Niro, Edgar Ramirez e Isabella Rossellini.
In casa
Il mocio è solo una delle invenzioni delle donne che hanno rivoluzionato il mondo femminile e hanno facilitato i compiti di mamme, cuoche e casalinghe. L’austriaca Margarete Schütte-Lihotzsky nel 1926 progettò la prima cucina componibile, grazie a un’altra donna, l’architetto Anna Keichline che due anni prima in Pennsylvania aveva brevettato il lavello da cucina coniugando il lavatoio per i panni con il lavandino. Ed è grazie all’americana Lillian Moller Gilbreth se oggi in cucina possiamo usare il mixer elettrico e il cestino della spazzatura apribile a pedale: inventati da lei nella prima metà del Novecento, insieme alle mensole per le porte del frigorifero. 
Sempre negli Stati Uniti, nel 1850 Amanda Jones aveva scoperto la tecnica per conservare il cibo in scatola: fu la pioniera dell’industria alimentare, dei cibi pronti che sollevarono le donne dal compito di cucinare tre volte al giorno. Tra spesa e fornelli sono invenzioni femminili anche la borsa a fondo quadrato e il doppio bollitore per la cottura a bagno maria, quest’ultimo ha origini antichissime, fu inventato dall’ebrea Bain Marie, da cui prende il nome, ad Alessandria d’Egitto nel periodo ellenistico.
E che dire di Josephine Cochran che già nel 1886 in Illinois disegnò la prima lavapiatti, perfezionando un inefficiente prototipo in legno realizzato nel 1850 da un’altra donna americana, Joel Houghton. Nel 1893 la lavastoviglie iniziò a essere usata in alberghi e grandi ristoranti, solo negli Anni Cinquanta del Novecento diventò un prodotto di consumo negli Stati Uniti, mentre in Europa entro nelle case solo negli Anni Settanta, quasi un secolo dopo la sua invenzione.
Dopo svariati e scomodi prototipi a manovella inventati da uomini, anche la lavatrice elettrica fu frutto del genio femminile: fu fabbricata nel 1906 a Chicago dall’ingegnere Alva Fisher e liberò dalla schiavitù del lavaggio a mano milioni di donne. All’afroamericana Sarah Boone si deve invece l’asse da stiro (1887) e il suo braccio per stirare le maniche delle camicie (1892). E a un’altra nera statunitense, Alice Parker, si deve l’invenzione più importante per rendere accogliente la casa: il riscaldamento centralizzato, realizzato nel 1919 in New Jersey con una caldaia a gas collegata a una rete di distribuzione idrica.
Con i figli
Ci sono poi invenzioni importantissime che hanno reso meno gravoso il compito di allevare i bambini: innanzitutto il pannolino – che oggi diamo per scontato ma che i bambini di inizio Anni 60, in Italia, non conoscevano ancora – brevettato nell’Indiana nel 1949 dalla geniale Marion Donovan, inventrice – tra 1951 e 1996 – di altri venti oggetti legati a vita e igiene femminile, tra cui le scatole per mettere gli indumenti negli armadi, il distributore per i fazzoletti di carta e quello per i dischetti di cotone per la pulizia del viso, l’archetto con il filo interdentale e l’elastico per le calze auto-reggenti. E poi lo «snugli», il marsupio per trasportare i neonati, che fu inventato nel 1969 dall’infermiera americana Ann Moore ispirata, dopo aver lavorato in Africa con il Peace Corp, dalla tecnica con la quale le donne africane trasportavano con disinvoltura i bambini sulla schiena avvolti in un tessuto 
Nel campo dell’abbigliamento troviamo il reggiseno, inventato nel 1913 a New York da Mary Phelps Jacob, che liberando le donne dalla schiavitù del busto ha fatto fare molti passi avanti all’emancipazione femminile. E la mitica minigonna, disegnata a Londra nel 1964 da Mary Quant per la modella Twiggy: tagliando pochi centimetri di stoffa rivoluzionò il costume, era finito il puritanesimo, le donne erano libere di mostrare il proprio corpo.