la Repubblica, 26 gennaio 2016
Rouhani è a Roma. La giornata con Renzi e Mattarella a parlare di Medio Oriente
Per Rouhani è la prima visita in Europa dopo la fine delle sanzioni sul nucleare. Con l’Italia c’è innanzitutto un piatto assai ricco di contratti economici e commerciali (più di 17 miliardi di euro). Ma è soprattutto la politica che fa riscoprire una relazione davvero sorprendente fra Italia e Iran: un rapporto in cui Renzi cita serenamente davanti al suo ospite «gli amici sauditi, gli amici israeliani» con cui l’Italia vuole partecipare alla stabilizzazione del Medio Oriente assieme all’Iran. E ricorda anche che «anche in settori in cui sono più marcate le nostre distanze, come sui diritti umani, abbiamo dimostrato di saper dialogare e discutere».
E pensare che poche ore prima, senza nominarli direttamente, è proprio ai sauditi che Rouhani si riferiva parlando col presidente Sergio Mattarella. «Chi arma tanti terroristi in Siria? Chi compra il petrolio del Daesh? Chi paga tutti questi miliziani? Noi vogliamo risolvere i problemi col dialogo, ma basta ambiguità nella lotta al terrorismo», dice il religioso sciita.
La giornata di Rouhani era iniziata proprio al Quirinale, una lunga riunione con Mattarella e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. L’iraniano entra immediatamente al centro della sua analisi: innanzitutto la guerra di Siria, in cui l’Iran appoggia Bashar Assad contro le milizie sunnite sostenute dai sauditi. Con Mattarella e poi con Renzi l’iraniano insiste: «L’esempio del negoziato sul nucleare ce lo dimostra, con la politica e il negoziato i problemi si possono risolvere». Rouhani parla di Yemen, Afghanistan, Iraq, ma poi cita a Mattarella il caso del Libano, dove finalmente sembra che i partiti cristiani abbiano trovato un accordo sul nome del nuovo presidente, in un paese che è in equilibrio instabile fra sciiti, sunniti e appunto cristiani.Gentiloni conferma che «l’Iran per ora non parla apertamente di uscita di scena di Assad, ma penso sia pronto a sostenere una transizione, penso possa essere coinvolto negli sforzi dell’inviato Onu De Mistura». La sintesi della giornata la fa Renzi con una battuta veloce, «con l’Iran ai tavoli internazionali sarà più facile vincere questa sfida al terrorismo e all’Is». Italiani e iraniani applaudono, ora bisogna capire come reagiranno gli altri attori del negoziato per il Medio Oriente.