Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  gennaio 26 Martedì calendario

I bisturi non tagliano più, dicono i chirurghi

La ricerca di un prezzo sempre più basso ha ridotto in maniera drastica la qualità degli strumenti chirurgici al punto tale che «i bisturi in Italia non tagliano più». L’allarme choc arriva dalla Acoi, l’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani che ha ricevuto segnalazioni da migliaia di medici in tutta Italia. La «mediocre qualità» dei bisturi utilizzati oggi ha conseguenze sia estetiche, perchè il taglio perde la famosa precisione chirurgica, sia infettive. E così in sala operatoria aumenta il rischio.
Un alert che ricorda quelli che in passato hanno riguardato i diabetici. Partite non funzionanti di misuratori della glicemia cinesi portarono molti malati al pronto soccorso. Diego Piazza, presidente dell’Acoi, spiega cosa accade: «Aumentando il trauma cutaneo per incidere una superficie, si aumenta il rischio di contaminazione batterica della ferita. È evidente che, dovendo aumentare la forza per incidere una superficie, si rischia di tagliare oltre le intenzioni dell’operatore. Quanto ai costi, possiamo affermare che si tratta di una scelta antieconomica, perchè per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento».