la Repubblica, 26 gennaio 2016
«Putin è un corrotto». Secondo il Tesoro Usa fa arricchire amici e alleati fedeli e marginalizza quelli che non gli stanno bene
«Putin è un uomo corrotto». Per la prima volta, proprio mentre Mosca comincia a sperare in un possibile allentamento delle sanzioni economiche, una fonte ufficiale del governo statunitense dice quello che molti pensano a Washington e che fino a tre anni fa, la protesta di strada in Russia cercava di raccontare alla gente. L’accusatore è autorevole. Si chiama Adam Szubin, ed è il sottosegretario al Tesoro per le misure contro il terrorismo e i crimini finanziari. La sua requisitoria, durante la trasmissione Panorama in onda ieri sulla Bbc, è probabilmente un po’ lacunosa nei dettagli ma certamente spietata: «Da molti anni osserviamo come Putin faccia arricchire amici e alleati fedeli. E come marginalizzi quelli che non gli stanno bene mentre consente agli altri di maneggiare il denaro e le proprietà dello Stato, a cominciare dal ministero chiave dell’Energia». E c’è di più. Szubin sostiene che Putin avrebbe ammassato anche una grande fortuna personale.
Nessuna reazione, come da copione, da parte del Cremlino. Il portavoce di Putin, ha rifiutato alla Bbc una richiesta di intervista al presidente e liquidato la vicenda come “pura fiction”. Ma l’effetto politico è grande. Stretta in una crisi economica che promette sempre peggio e che è dovuta anche ad altri fattori (come l’eccessiva dipendenza dal prezzo del petrolio) Mosca aveva visto con speranza i recenti segnali di un allentamento delle sanzioni occidentali volute dagli Stati Uniti subito dopo l’annessione della Crimea nel 2014. Aveva cominciato due giorni fa il segretario di Stato Usa John Kerry che con la Russia cerca un accordo sulla guerra di Siria contro il comune nemico Is: «Le sanzioni potrebbero essere revocate entro l’anno». E ieri il ministro francese dell’Economia Emmanuel Macron è andato più in là: «Il nostro obiettivo è annullarle già queste estate».
E l’impressione è che la questione sanzioni si stia giocando quasi tutta in campo occidentale tra chi vuole chiudere un occhio pur di sbloccare i rapporti economici con la Russia e chi invece vuole mantenerlo a tutti i costi puntando sulle magagne personali del presidente.