La Stampa, 24 gennaio 2016
La taglia perfetta della vongola
Le vongole riconquistano l’attenzione dopo l’annuncio, da parte del ministero, dell’imminente modifica della normativa europea sulla taglia minima commerciale. Più in generale, sembrerebbe esserci una corrente, politica ed economica, ma non scientifica, che preme in quella direzione. Stiamo parlando delle vongole «di mare» non di quelle veraci, né delle «filippine», ma di quelle che vivono in mare aperto e non si allevano.
La taglia minima, per tutte le specie di vongole, è 2,5 cm. Questo non significa che prima dei 2,5 cm le vongole non si riproducono. Si stima però che, arrivate a quella taglia, si siano già riprodotte un certo numero di volte per cui la consistenza dello stock non dovrebbe avere traumi se si sottraggono gli individui adulti. Ora, i pescatori lamentano due problemi: le morie e la normativa. Pongono le domande giuste, ma ricevono le risposte sbagliate.
In alcuni periodi e in alcune zone dell’Adriatico ci sono morie di vongole adulte, ma la risposta del legislatore non può essere: «Allora pescatele prima che muoiano». Prima si studia, poi si decide. Perché gli ecosistemi collassano? Come recuperarli? Come proteggere i pescatori nel frattempo?
Il secondo problema è dato dalla «tolleranza zero»: se a un controllo in barca risulta sottotaglia anche solo una vongola, si sequestra e controlla tutta la pescata. Avete idea di cosa significhi controllare 500 kg di vongole? Ma, piuttosto che decidere che «vale tutto», si introduca una tolleranza del 5%. Oppure, si incentivi la produzione di calibri più sofisticati, che rilevino tutti gli esemplari sottotaglia. I problemi si comprendono ascoltando gli operatori, ma le soluzioni vanno trovate facendo ricerca.