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 2016  gennaio 25 Lunedì calendario

Guidolin fa il suo esordio in Premier con una vittoria

La domenica della Premier League ha restituito un ritratto degli allenatori italiani splendente oltre ogni immaginazione. D’altronde Francesco Guidolin ha debuttato sulla panchina dello Swansea e ha conquistato un successo convincente sul campo dell’Everton (1-2), mentre il Leicester di Claudio Ranieri, al tramonto del fine settimana, si è ritrovato di nuovo in solitudine al comando della Premier League, approfittando della sconfitta rimediata dall’Arsenal contro il Chelsea (0-1). E qui è logico provare a capire: è una questione di fortuna? Sono molto scarsi i manager della Premier? O, davvero, gli italiani custodiscono e tramandano il mito di un magistero tattico esclusivo e perciò inimitabile? A pensarci, con ogni probabilità l’origine della supremazia italiana è la sintesi di tutte le tre ipotesi. Di sicuro, comunque, vien da dedurre che della bravura dei nostri tecnici siano consapevoli più i dirigenti stranieri che non i vertici della serie A.
OLTRE LE ASPETTATIVECome detto, a volare oltre le aspettative è stato Guidolin. Ieri il suo Swansea ha inchiodato l’Everton alla sconfitta, ha centrato una vittoria esterna dopo 92 giorni di penitenze ed è salito così al 15esimo posto della classifica. Nella cornice di Goodison Park, Sigurdsson ha sbloccato il punteggio trasformando un rigore procurato da André Ayew, quindi Cork ha deviato in porta una conclusione di Barry, infine ancora Ayew ha timbrato la sentenza. Va detto che la partita non ha entusiasmato: anzi, specie nella ripresa, solo di rado ha sciolto i nodi della noia. Eppure lo Swansea ha saputo mostrare un certo equilibrio, una trama elementare ma efficace, un 4-3-3 bilanciato. Non è neanche mancato un filo di fortuna, visto che in avvio un palo benedetto ha corretto la traiettoria del tiro di Besic e dunque il destino dell’esordio inglese di Guidolin. Della buona prestazione complessiva, forse, si sarà meravigliato perfino il capitano dei gallesi, Ashley Williams, che non più tardi di una settimana fa, ballando tra le sponde dell’assurdo e dell’irriverenza, aveva confidato: «Guidolin? Be’, in realtà lo abbiamo cercato su Google...». Grazie a Google, comunque, ora tutto il mondo sa che Guidolin da Castelfranco Veneto, classe 1955, ha cominciato ad accompagnare lo Swansea fuori dalle sabbie mobili della retrocessione. Tremava quasi di emozione (o di freddo?) ieri sera Guidolin, davanti alle telecamere. «Lavorare in Inghilterra era il mio sogno. E partire con un successo è stato fantastico, una vittoria speciale. Abbiamo bisogno di fiducia, ma quante emozioni in pochi giorni», ha scandito in un inglese ancora piuttosto incerto.
SUPER DIEGOÈ atterrato da tempo nella storia, invece, l’inglese cerimonioso di Ranieri, il vero vincitore del 23esimo turno della Premier. L’ex tecnico della Roma e della Juventus adesso si specchia nelle acque del primo posto, e per una particolare simmetria ieri ha dovuto ringraziare il club che nel 2004 lo cacciò, vale a dire il Chelsea, bravissimo (e fortunato) ad aggiudicarsi il derby con l’Arsenal. La sfida dell’Emirates Stadium l’ha orientata e risolta Diego Costa, che prima ha provocato l’espulsione di Mertesacker per chiara occasione da gol e poi ha trafitto l’ex Cech, quando cadeva il 23’. Molto intensa, addirittura elettrica, la gara ha offerto un mare di assalti improvvisi, tante manovre dettate dall’istinto, poche figure ragionate. Così i Gunners hanno giusto tentato di raggiungere un inutile pari, mentre i Blues, alla fine, hanno acciuffato il sogno di una rinascita pressoché infinita.