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 2016  gennaio 25 Lunedì calendario

Il commento al campionato di Mario Sconcerti

La Juve gioca sotto ritmo, è pigra nelle idee, rischia poco tatticamente ma merita di battere la Roma e metterla fuori anche dall’aritmetica dello scudetto. Che abbia deciso Dybala, il migliore dei giocatori in campo non solo nella notte ma in assoluto, è una piccola giustizia del calcio. Tra una squadra troppo morbida e una che difendeva e basta poteva decidere solo un colpo di classe. Lo ha avuto prima Pogba nel tocco che ha liberato Dybala, poi il ragazzo da solo. Siamo davanti a un giocatore diverso, ormai è chiaro al di là della voglia comune di vederlo subito fuoriclasse. Dybala è uno di quei rari interpreti che sono sempre oltre la normalità, decidono anche solo apparendo. Non c’è un tocco banale, non ce n’è uno in più. E sotto porta è gelido. Non è Del Piero, che era più diretto, più attaccante puro. Ha molto di Baggio di cui è però più dentro le partite. E per i meno giovani, direi che si possono intravedere in lui scampoli di Sivori. La partita non è stata molto altro. La Roma cercava un contropiede, ma soprattutto lo 0-0. È stata ordinata come un bravo ragazzo di quinta elementare. Progressi di gioco è difficile trovarne, erano tutti chiusi nell’idea del pareggio. La Juve ha avuto il merito di avere Dybala e la colpa di assecondare la Roma nella sua volontà di tenere basso il ritmo. Una Juve poco brillante, un po’ stanca, però ancora Juve. La giornata alla fine regala una coppia in fuga, Napoli e Juve non hanno più avversari. Stupisce la facilità con cui il Napoli segna adesso anche in trasferta, 9 reti nelle ultime due partite. È la squadra più regolare. Ha impiegato seriamente solo 18 giocatori, la Juve 27. Segno che una squadra è completa e l’altra vasta. Perde ancora punti l’Inter a San Siro. Mancini ammette il problema del gol, d’altra parte evidente. È fallito però l’intero progetto che prevedeva la costruzione del gioco sui solisti. Tra Perisic, Ljajic, Jovetic, Palacio, non ce n’è uno che sappia veramente decidere. Hamsik, un centrocampista del Napoli, ha fatto
più gol di tutti i fantasisti dell’Inter. Quando il problema è del coro vuol dire che ha colpe anche il maestro di musica. È come se Mancini non avesse fatto altro che girare intorno all’Inter senza però riuscire a costruirla.