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 2016  gennaio 25 Lunedì calendario

I tappi a corona li fanno tutti a Imola

Nel 1919, quando è nata la Società Anonima Cooperativa Meccanici Imola, meglio nota come Sacmi, c’erano nove soci-lavoratori: alcuni meccanici e altri fabbri, si occupavano di lavorazioni in metallo. Oggi, mentre il suo centesimo compleanno si avvicina, l’azienda – che ha mantenuto la sua sede principale in Emilia Romagna – è diventata un gruppo che comprende 70 società, diffuse in 25 Paesi del mondo, con 4.200 dipendenti. Anche il tipo di business è cambiato: adesso Sacmi produce macchinari altamente tecnologici e dove l’intervento umano è praticamente azzerato, utilizzati in vari processi industriali. Tra questi, c’è la produzione di packaging per il settore delle bevande.
«Abbiamo cominciato con gli apparecchi per produrre i tappi a corona della birra e ci siamo allargati alle bottiglie in Pet e ai loro tappi, realizziamo i sistemi di iniezione per riempire questi contenitori e per l’etichettatura, i pallet e le confezioni da sei bottiglie che troviamo nei supermercati», racconta Pietro Cassani, il direttore generale del gruppo, che ha un fatturato stabile che supera un miliardo e 200 milioni di euro, il 90 per cento del quale arriva da mercati stranieri, dislocati in cinque continenti. Praticamente tutti i tappi a corona che esistono al mondo escono da una macchina targata Sacmi.
Il primo ingrediente per la ricetta del successo? È l’innovazione. L’azienda di Imola punta a dar vita ad aziende 4.0. «In cui, cioè, i macchinari possono essere controllati in remoto e sono in grado di segnalare in anticipo eventuali anomalie, oltre che, naturalmente, essere studiati per produrre 24 ore su 24, garantendo qualità della merce inalterata».
Nel 2015, Sacmi ha investito 20 milioni di euro nell’automatizzazione dei processi in tutti i suoi settori di business. Da qualche anno è nata una linea food, dedicata alla lavorazione e al confezionamento dei cioccolatini. «I nostri robot si trovano in gran parte delle aziende del settore, da Ferrero a Modelez. Ma le prospettive di crescita sono enormi. In futuro intendiamo investire soprattutto in questa divisione», svela Cassani. Senza, ovviamente, trascurare le altre. Completa il “mondo Sacmi” la gamma di macchine – forni e presse, in particolare – per la lavorazione e la decorazione della ceramica: dalle piastrelle ai sanitari, dai piatti alle tazze. E all’uomo che ruolo resta? «Farà da coordinatore», risponde il direttore generale: «I nostri saranno compiti sempre più “di pensiero” e meno di azione».