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 2016  gennaio 23 Sabato calendario

Mourinho scende in politica e si schiera con il candidato di destra in Portogallo

«Io voto Marcelo e lo faccio perché sono pienamente consapevole che è la scelta giusta per noi». Marcelo è Marcelo Rebelo de Sousa: il candidato del centro-destra alle elezioni presidenziali portoghesi. A parlare, seduto su un divano e in tenuta sportiva, è José Mário dos Santos Mourinho Félix. L’allenatore già mitico per aver vinto quattro diversi campionati europei, ma ultimamente un po’ appannato. A agosto il litigio da lavandaia con il medico Eva Carneiro; a settembre la faccia torva nelle foto a un galà con la figlia 18enne che si era presentata praticamente con le tette di fuori; a novembre la denuncia da parte della stessa Carneiro; a dicembre l’esonero dal Chelsea, dopo un inizio stagione disastroso. La butta ora in politica, come direbbe Giovannino Guareschi, perché pensa addirittura di cambiare carriera? «È la prima volta che io politicamente appoggio una candidatura», ammette. Ma lo fa per il professor Marcelo Rebelo de Sousa. «Primo, perché conosco la persona e il politico e secondo perché sono stato lontano dal Portogallo per 15 anni e ho la chiara percezione che abbiamo bisogno di un vincente».
Il video è apparso mercoledì, si vota domenica, e tutti i sondaggi danno Rebelo de Sousa vincente al primo turno, con percentuali comprese tra il 51 e il 55%. Si tratta di un professore universitario di Diritto di alto spessore, diventato però famoso come commentatore tv spaziante su tutto e tutti: dalla politica al calcio passando per l’economia e i libri. Forse meno aggressivo di uno Sgarbi o di un Grillo, ma in compenso anche più pervasivo di Bruno Vespa. Però è stato anche un fondatore del Partito Social Democratico (Psd), che malgrado il nome è in Portogallo il principale partito del centro destra. A volte parlando con gli stranieri i portoghesi scherzano su un quadro politico in cui il Centro Democratico Sociale (Cds) è un partito di destra, il Partito Social Democratico è un partito di centro, il Partito Socialista (Psp) è un partito socialdemocratico e la Cdu è una coalizione che ha il nome dei democristiani tedeschi ma raccoglie comunisti e verdi. Di quel partito, di forte tradizione massonica, Rebelo de Sousa è stato anche presidente, pur essendo stato un dirigente dell’Azione Cattolica. Inoltre è stato ministro, è figlio di un ministro del dittatore di Salazar che fu pure governatore del Mozambico, è presidente di una fondazione legata ai re portoghesi. Politico e antipolitico, accademico e pop, cattolico e laicista, repubblicano e monarchico, democratico e nostalgico, è un personaggio talmente trasversale che se si cerca su YouTube si fa la scoperta clamorosa che prima di essere Mourinho a fare l’endorsement a lui era stato lui a fare l’endorsement a Mourinho. In un video del 28 maggio 2012, in cui Rebelo de Sousa raccomanda la lettura del libro Mourinho: “Liderança, Trabalho em Equipa e Excelência Profissional di Fernando Ilharco”.
Di fronte a lui il deserto, o quasi. Appena il 4 ottobre la coalizione di centro-destra tra Psd e Cds aveva vinto le elezioni. Perdendo la maggioranza assoluta dopo cinque anni di austerity: ma la storica divisione della sinistra lasciava intravedere una riconferma del premier Pedro Passos Coelho. Solo che a sorpresa il leader socialista António Costa è riuscito a ottenere l’appoggio esterno di Cdu e del Blocco di Sinistra: quest’ultimo, più o meno omologo lusitano di Podemos e Syriza. E dal 23 novembre Costa è diventato primo ministro: il modello che ora tenta in Spagna Psoe e Podemos. Ma si tratta di un governo debole, che sta facendo schizzare il rischio Paese a livelli insostenibili. Quasi per nemesi, poi, alla inaspettata unità parlamentare della sinistra è seguita la più sparpagliata corsa presidenziale della storia del Portogallo. Non solo la sinistra invece di far fronte comune col Psp comunisti e Blocco di Sinistra hanno presentato candidati propri: l’ex-prete Edgar Silva e la sociologa Marisa Matias. Addirittura cinque dei 10 candidati vengono dal Psp: compresa una ex-stella del Grande Fratello locale. Costa ha detto ai militanti socialisti che sono liberi di scegliere tra due: l’ex-rettore dell’Università di Lisbona António Sampaio da Nóvoa e la ex-presidente e segretaria del partito Maria de Belém Roseira. Perfino la famiglia Soares si è divisa: con Sampaio de Novóa il padre Mario, lo storico leader e ex-presidente; con Belém il figlio João, ministro della Cultura.