la Repubblica, 23 gennaio 2016
Gli Efemotteri hanno solo un giorno di vita per fare sesso
Gli insetti metamorfizzano in vari modi, passando così dallo stadio post embrionale a quello definitivo, detto “immagine”. La loro classificazione avviene soprattutto in base alla differenze, seppur minime, di questo percorso. Per esempio quelli che escono dal guscio con un aspetto decente, non molto diverso da quello che avranno da adulti, si chiamano Emimetaboli. Tra questi, gli Efemotteri, che devono il loro nome alla brevità della loro esistenza. Larve, poi ninfe, crescendo diventano sub immagini e, nel giro di poche ore, immagini. Ma la maturità porta con sé un atroce dono: la morte. Subito l’apparato boccale si atrofizza impedendo ai poveri Efemotteri di nutrirsi.
Da quel momento rimane loro circa un giorno di vita, forse due. Che impiegano, ovviamente, per fare sesso. La ragione per cui i maschi Efemotteri hanno occhi molto più grandi di quelli delle femmine, è perché la vista lunga e acuta serve loro a rimorchiare. Una volta individuata la madre dei loro figli, la arpionano con le zampe e la stringono a sé con le appendici genitali, dette a pinza o a forcipe, in ragione della loro forma. Dopo l’accoppiamento, le Efemottere depongono, in acqua o sulle rocce, circa dodicimila uova. Si tratta, comprensibilmente, di un’economia di scala.