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 2016  gennaio 23 Sabato calendario

Davide Serra al gran bazar dei crediti deteriorati

Al gran bazar dei crediti deteriorati c’è di tutto, dai grandi portafogli al piccolo mutuo. E Davide Serra ha appena fatto acquisti di entrambi i «prodotti», con operazioni e valutazioni mirate. Una palazzina di Ostia Lido, crediti con ipoteche su immobili a Milano, Pordenone e Roma, pacchetti di sofferenze di grosse banche come Ubi o di piccoli istituti come la Cassa Rurale degli Altipiani e la Bcc del Garda.
Il numero uno della società d’investimenti Algebris è tornato a caccia di crediti deteriorati (i cosiddetti Npl, non performing loans ) e ha acquisito un portafoglio trasversale che, secondo voci di mercato, sarebbe superiore ai 100 milioni.
Non c’è conferma ufficiale ma varie fonti indicano proprio nel gruppo londinese, fondato da Serra, grande sostenitore del premier Matteo Renzi, la controparte di una ventina di banche in una serie di contratti firmati a fine 2015 e poi perfezionati con la procedura di cartolarizzazione attraverso un veicolo societario. Il portafoglio confluirà in Algebris Npl Fund, fondo di investimento da 420 milioni riservato a investitori istituzionali che, tra l’altro, a fine anno aveva già rilevato sofferenze per 172 milioni da Deutsche Bank Mutui.
Ogni banca ha negoziato per conto proprio e poi il tutto è stato «impacchettato» al closing. Lo stock più consistente di sofferenze sarebbe quello ceduto da sette banche del gruppo Ubi, già cliente di Algebris in analoghe operazioni. Serra ha rilevato Npl anche dalla Bcc del Garda di Alessandro Azzi, presidente di Federcassa, o dalla Bcc degli Altipiani (Folgaria-Trento) in amministrazione straordinaria.
Grandi e piccoli numeri si sommano in questo shopping. Si pensi che il contratto del 30 dicembre con la banca di Folgaria comprende crediti in default di importi compresi tra 700 euro e 4,8 milioni; alla Bcc Cremasca il range è tra un credito di 7.488,32 euro e un altro di 2.010.981,20.
Nell’operazione sono entrati anche molti contratti di finanziamento in varie forme tecniche della Popolare Milano e poi mutui in default di Cariparma, che fa parte della francese Crédit Agricole, e della Popolare Friuladria. La sede milanese di Allianz Bank ha venduto al fondo gestito da Serra un contratto di apertura di credito in conto corrente del 2006 con garanzia su un immobile di Ostia Lido e finanziamenti con ipoteche su immobili a Biella e Roma. La caratteristica comune di tutti i debitori “passati” ad Algebris è che non pagavano da tempo, erano classificati a sofferenza ma avevano comunque uno o più immobili a garanzia.