il venerdì, 22 gennaio 2016
Tra le dodici copertine più belle del 2015 ce n’è una che con due lettere racconta tutto l’orrore nazista
Qualche settimana fa l’art director del New York Times, Matt Dorfman, ha pubblicato un articolo con le dodici migliori copertine di libri del 2015. Secondo lui una buona cover deve porre domande che troveranno risposte nel libro stesso. Come se, guardandola, ci chiedessimo cosa voglia dire: e allora apriamo il libro e iniziamo a leggere. Fra quelle scelte da Dorfman per estetica e originalità, anche quella di Kl. Storia dei campi di concentramento nazisti di Nikolaus Wachsmann, appena arrivato in Italia per Mondadori (pp. 904; euro 45). Un’opera monumentale destinata a diventare un classico. E la copertina è all’altezza. L’ha progettata il grafico newyorchese Alex Merto, vincendo una sfida davvero ardua con un collage che evoca la burocrazia del Reich e insieme la banalità del male: la data del 1° luglio 1944, una firma scarabocchiata di una SS. la parola «crematorio» appena leggibile. E le capitali in rosso con il titolo Kl, che sta per Konzentrationslager, scritte con il carattere Fraktut usato dal Terzo Reich. Sorprendente e cupa.