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 2016  gennaio 22 Venerdì calendario

I miliardari indiani comprano auto di lusso ma le usano solo di notte per non rimanere imbottigliati nel traffico come i poveracci

I super ricchi che vivono in India e che si comprano le auto di lusso come Lamborghini e Ferrari, si trovano nella situazione che non sanno dove andare a guidarle. Le strade sono tutte intasate e questi guidatori miliardari devono andare a trovare un posto dove pavoneggiarsi.
Il promotore immobiliare indiano Parveen Agarwal ha acquistato una Lamborghini Gallardo, color arancio, con un motore di 550-cavalli, freni ad alte prestazioni e uno spoiler posteriore a controllo elettronico, ha scoperto che l’ unica cosa che gli mancava era un posto per guidarla.
«Questo tipo di vetture dovrebbe essere guidata su strade libere», ha detto Agarwal, 33 anni, che ha acquistato la vettura nel 2014 «le strade di Calcutta non sono adatte».
Così, con i suoi amici, a Calcutta, la città indiana probabilmente più conosciuta in Occidente per Madre Teresa e la povertà estrema, condividono le strade affollate con i risciò tirati a mano, le carrozze trainate da cavalli, bestiame, e altri automobilisti disordinati. «Ti arrivano da tutte le parti e si è seduti così in basso in queste vetture, che non si riesce a vederli», ha spiegato Agarwal che con i suoi amici ha creato un club «supercar». Si ritrovano settimanalmente a tarda notte e la mattina presto, nel tentativo di evitare il traffico peggiore e trovare tratti di strada libera. Il giovedì dopo le 10 di sera, si dirigono verso la capitale coloniale di un tempo in India, scatenandosi fuori dal campo di cricket Eden Garden.
È successo che durante un recente raduno di una dozzina supercar, tra le quali una Aston Martin Virage, blu notte, una Ferrari 458 Spider bianca e una Bentley Continental Gt cabriolet, siano andati a fare un giro zigzagando sui ponti sul fiume Hooghly.
Rishi Raj Lohia, 26 anni, che vende il suo tè al grande magazzino di lusso britannico Harrods, ha accelerato a circa 60 miglia all’ora su un cavalcavia a bordo della sua Jaguar F-Type V6s, decappottabile, girando intorno ai camion che procedevano più lentamente. «È un percorso ad ostacoli», ha detto Lohia costretto a rallentare a passo d’uomo per la sabbia lasciata in mezzo alla strada da un gruppo di muratori.
Lohia e gli altri membri del club vivono a Calcutta dove milioni di cittadini tirano avanti con meno di 2 dollari al giorno, secondo la Banca mondiale e le aziende devono fare i conti con infrastrutture inadeguate.
L’India ha 97 miliardari, più della Russia, ed è terza, dopo Stati Uniti e Cina, secondo il gruppo editoriale con sede in Cina Hurun Report, che compila l’elenco globale dei ricchi. E ci sono club di supercar a Mumbai, Bangalore, Hyderabad, Chandigarh e New Delhi.
Gli analisti specializzati stimano che ogni anno vengono vendute in India tra le 100 e le 125 auto di super lusso che costano più di 200 mila dollari (183,7 mila euro), con motori di oltre 400 cavalli. E nonostante le strade siano in cattive condizioni il mercato è cresciuto tra il 20-25% negli ultimi due o tre anni. A fare da deterrente, oltre alle strade sono anche altri fattori: le tasse, fino a 140% sui veicoli importati; il servizio postvendita; la difficoltà di trovare pezzi di ricambio e una generale mancanza di sicurezza stradale.
Ferrari spa, che ha aperto un nuovo showroom a novembre sul lato di una strada piena di buche a Delhi, dice che è completamente attrezzata per risolvere i problemi dei conducenti. «Un team di medici volanti per automobilisti aspetta negli Emirati Arabi uniti, ha detto Enrico Galliera, senior vice president Ferrari, «e può arrivare in India nel giro di quattro ore in caso di emergenza».