Corriere della Sera, 21 gennaio 2016
Cercansi razzisti e omofobi per la prossima edizione di Ciao Darwin
Non è passato inosservato il casting Mediaset organizzato a Torino per cercare partecipanti alla prossima edizione di «Ciao Darwin». Sì perché questa volta, al programma ormai storico di Paolo Bonolis – in cui da sempre si sfidano due categorie opposte, del tipo «alti» contro «bassi», «biondi» contro «mori» —, servivano «razzisti» e «omofobi». E così per le polemiche non bisogna nemmeno aspettare di vedere in onda lo scontro di opinioni. L’assessore alle Pari opportunità della Regione Piemonte, Monica Cerutti, ha sollevato il caso, rivelando lei stessa che lo scorso 12 gennaio ci sarebbero stati appunto i casting per cercare uomini o donne «contrari all’integrazione degli stranieri in Italia» e «contro i diritti delle unioni gay». Indignata, ha fatto sapere in una nota: «Si tratta di un vero e proprio schiaffo al rispetto delle persone e dei diritti di tutti e tutte. È inaccettabile che in un momento come questo, in cui l’odio nei confronti del diverso è sempre maggiore, ci siano programmi tv che vogliono alimentare xenofobia e omofobia. I media devono assumersi la responsabilità che hanno». E ancora: «Ci sono milioni di persone che purtroppo affidano la propria informazione e formazione esclusivamente alla tv ed è impensabile che questa parli loro attraverso stereotipi, populismi e strumentalizzazioni». Uno sfogo che non si è limitato alle parole: «Come Regione Piemonte ci stiamo impegnando per approvare una legge contro ogni forma di discriminazione, lunedì prossimo cominceremo a discutere gli emendamenti che sono stati presentati. Ho deciso di chiedere che il caso del casting omofobo e razzista venga segnalato all’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Le istituzioni non possono continuare a predicare nel deserto». Per il momento né Mediaset, né Bonolis hanno voluto replicare. Ma lo ha fatto Roberto Cota, segretario della Lega Nord Piemonte, dicendo: «La sinistra non si smentisce mai. Quelli che non la pensano come loro sono omofobi e razzisti. L’assessore Cerutti si permette di censurare la trasmissione Mediaset perché vuole dare spazio alle diverse opinioni in tema di immigrazione e adozioni gay. Ecco, questo sì che è un esempio di intolleranza».