Oggi, 20 gennaio 2016
Michelle Hunziker sogna di restare incinta insieme a sua figlia Aurora, «tra due o tre anni»
«Mamma, sei bella così. Scuoti un po’ i capelli. Guarda di là. Ora ridi. Ridi forte, voglio sentire il suono della tua voce». E Michelle Hunziker ride, docile agli ordini. Questa volta dietro l’obiettivo c’è sua figlia Aurora, 19 anni e tante passioni. La musica, il canto, ora la tv, e di nuovo la fotografia. «Le è sempre piaciuto scattare, sin da ragazzina. Ha frequentato un campus negli Stati Uniti», dice Michelle. «Il vostro direttore mi proponeva da tempo questo servizio. Ho preferito aspettare che Auri fosse maggiorenne e matura».
I ritratti di Michelle vista con gli occhi di Aurora mostrano l’affetto che le lega, la complicità. Forse, anche una sana competizione, ora che “Auri” ha conquistato visibilità con XFactor. Si respira una strana inversione di ruoli. Oggi la figlia dirige l’orchestra: «Di solito comanda la mamma. Ma mi sento a mio agio a fotografarla. L’ho sempre seguita sul set, sin da bambina».
C’è trambusto intorno. Sole, 2 anni, gira con l’orsetto di pezza, vuole stare accanto a Michelle. Papà Tomaso la distrae, si avvicina a gattoni: «Vieni qui Sole, ora la mamma è impegnata». La piccola Celeste è a fare il pisolino. Michelle ha una parola affettuosa per tutti. Il 24 gennaio la showgirl compie 39 anni (e il 25 riprende a Striscia). E non riesce ad ammettere di essere diventata “grande”. «Io quasi quarantenne? Ma se ho un età biologica di 15 anni!».
Sì, ma i 39 come li festeggia?
«Con gli amici, la famiglia, le persone a cui voglio bene. Saremo una trentina, ho organizzato una festa al Trussardi, una cena con dj e karaoke. Insomma, una cosa per quindicenni! (Ride)».
Che regali si aspetta?
«Il regalo più bello è avere una serata con loro. È già un lusso, perché negli ultimi anni il compleanno non l’avevo mai festeggiato. Ero sempre al lavoro. Insomma, è già “tanta roba”…».
Che effetto fa essere fotografata da Aurora per un giornale?
«Si diverte da tanto tempo a scattare foto alle sorelline e a me. Mi ha detto: “Mamma, ho delle idee”. E io sono nelle sue mani, ci sto volentieri. Anche se ieri era un po’ in “superàgito”, come dice lei».
Aurora ha compiuto 19 anni. L’età in cui lei è diventata mamma. Si vede già nonna?
«Ci penso tutti i giorni. Ho sempre sperato di diventare nonna prestissimo. Anzi, di più. Sarebbe bello, tra due o tre anni, restare incinte insieme. Bel colpo di scena, eh? Veder crescere insieme il nipote e lo zio».
Sa un po’ di telenovela.
«In fondo, la nostra vita è una telenovela. Bella, però».
Nella telenovela del gossip dicono che Aurora ha stretto amicizia con Fabrizio Corona. E che lei è arrabbiatissima. È vero?
«Non c’è niente di vero. Aurora non conosce Corona, non è mai è andata a trovarlo. Stiamo ancora qui a inventarci le frottole. Come l’avvocato Canzona, smascherato da Striscia, che faceva partire le bufale su tutti i giornali. Cavolate incredibili, poi col “copiaeincolla” tutti le scrivono senza verificare…».
Mentre il successo di Aurora a X Factor è vero. Se l’aspettava?
«Sì, e sono orgogliosa. Anche la critica che l’è piovuta addosso prima che potesse aprire bocca, le è servita. A quel punto nessuno si attendeva molto da lei, la pressione è scesa, e lei è venuta fuori così com’è, naturale».
Aurora ha detto: «I miei genitori mi hanno sempre dato molto amore».
«Quando parla così, o mi scrive le lettere a Natale e al compleanno, mi accarezza il cuore. Abbiamo solo 19 anni di differenza e un rapporto molto stretto. Io faccio sempre la madre, non sono l’amica, ma noi due ci capiamo al volo. Poi c’è stata anche l’adolescenza, le liti, il momento in cui giudichiamo i nostri genitori. Ma ora vederla così matura e consapevole, aiuta».
Aurora cerca la luce giusta per gli scatti. Fa sedere la mamma sul pavimento, cerca pose naturali: «Non voglio artefatti», dice. «Racconto una storia».
Aurora, per X Factor hai rinunciato all’università a Londra. Studierai a Milano?
«Sì, ma sto ancora decidendo. Di sicuro non farò Economia, ma qualcosa legato alle lingue, agli studi umanistici».
Michelle, è più facile seguire una post-adolescente o due bambine così piccole?
«Quando si tratta di figli non c’è niente di facile. Mai, mai, mai. È sempre una piacevolissima sofferenza quotidiana. Piccoli o grandi, c’è sempre una preoccupazione. Che abbiano un raffreddore, una bronchite, o che si confrontino col mondo del lavoro. A volte alla sera mi siedo e penso: ma se non avessi queste tre mi sentirei molto infelice. Noi donne combattiamo per avere un posto nel mondo, con la fondazione Doppia Difesa cerco di tutelare altre donne, e i fatti di Colonia dimostrano che ce n’è ancora bisogno. Però avere il privilegio di essere madre ti dà la sensazione di lasciare qualcosa nel mondo».
Cercate ancora il maschio?
«Ho fatto tante battute su questo, ma non mi sono incaponita. Un giorno ne parlavo con un’amica, ebrea ortodossa, che ha cinque figlie femmine e un maschio. Mi diceva: “Ricordati Michelle, che le donne che hanno tante figlie femmine sono molto amate da Dio. Perché la femmina rimane sempre in famiglia, il maschio avrà una compagna che lo porterà verso la famiglia di sua moglie”. Il nostro è un legame perenne. Certo, un maschietto non sarebbe male ma...».
Con Tomaso è sempre un rapporto speciale?
«Il nostro è un legame molto poco noioso. Quando siamo insieme ridiamo tantissimo. Lui mi emoziona ogni volta, come fosse la prima volta. Soprattutto quando si spupazza le bambine e le fa giocare. È un padre tenerissimo».
In casa chi comanda?
«Siamo veramente alla pari. Da noi tutto è condiviso, discusso. Poi ci sono cose che uno ha piacere di fare o momenti in cui agevola il partner. Se lui un giorno deve lavorare dalle 5 del mattino alle 22, sono io che lo accolgo a casa con una bella cena. Ma se sono fuori, sarà lui ad accogliermi con le bimbe già “bagnettate” e pronte per la nanna».
Quest’uomo ce l’avrà pure un lato debole…
«Ce li abbiamo tutti, diciamo che i miei sono un poco più grandi».
A proposito di famiglie. Che cosa pensa delle unioni civili? È favorevole alla stepchild adoption (l’adozione del figlio del partner) per i gay?
«Mi tengo fuori dall’esprimere un giudizio sulla legge. Questo argomento è talmente delicato, che dipende molto da storia a storia, da coppia a coppia. Ma mi viene in mente che ci sono tanti bambini che hanno bisogno di molto affetto, magari sono in orfanotrofio, e avrebbero bisogno di calore. E che ci sono persone splendide che potrebbero far loro da genitori, al di là dell’orientamento sessuale».
Il 9 febbraio riparte Sanremo, che lei ha condotto con Pippo Baudo. Lo rifarebbe?
«Ah, assolutamente sì! Ho ancora un conto aperto con Sanremo. L’ho fatto a trent’anni e a quell’età per Sanremo sei giovane. Un’ansia… Mi sono divertita, ma anche lasciata travolgere. Oggi mi piacerebbe dare l’idea di una vera co-conduzione, maschile e femminile».
La Rai dell’epoca Renzi, le piace?
«Renzi è un uomo molto intelligente. Per quanto riguarda la televisione pubblica, ha fatto grandi cambiamenti in positivo. Io sono a Mediaset da una vita, e sono grata alla mia tv. Ma, per essere sportiva, direi che con l’ingresso di Campo Dall’Orto in Rai arrivano segnali di novità».