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 2016  gennaio 20 Mercoledì calendario

La ripresa del mattone. Le costruzioni segnano un +3,8%. Non succedeva da quattro anni

 Il credito più facile e il petrolio a basso prezzo hanno certamente fatto la loro parte. Ma a dare una mano al rilancio dei cantieri, con piogge scarse come non si vedevano da anni, è stato anche il meteo, secondo l’Istat. Così, numeri alla mano, la ripresa del settore delle costruzioni non è mai stata così vicina. A novembre, secondo gli ultimi dati dell’Istituto di statistica, la produzione è cresciuta del 3,8% rispetto all’anno precedente, l’aumento più alto dall’inizio della crisi (febbraio 2008) e il primo segno piu «da oltre quattro anni». 
Anche su base mensile c’è una crescita del 2,9%, la maggiore dell’anno. E anche se il bilancio dei primi undici mesi del 2015 resta negativo, con un calo medio del 2%, tra gli operatori, comunque, prevale l’ottimismo. L’ufficio studi della società di intermediazione immobiliare Tecnocasa segnala, infatti, che il settore «ha finalmente intrapreso la strada dell’uscita da una crisi molto lunga e si sta avviando verso una fase caratterizzata dalla stabilità dei prezzi e dall’aumento delle transazioni«.
LE STIME
Nel 2016 il gruppo stima che ci saranno 460.000-470.000 compravendite, e una contrazione dei prezzi inferiore al 2%. Del resto, a giudizio della società, «c’è desiderio di acquistare casa grazie alla fiducia ritrovata e ad un accesso al credito decisamente migliorato«. Più richieste sono le prime case, ma potrebbe «ritrovare vigore» anche le compravendite di case come investimento e case vacanze, grazie ai prezzi convenienti. 
Finora la domanda ha riguardato principalmente le grandi città e ora, secondo Tecnocasa, potrebbe estendersi all’hinterland e ai capoluoghi di provincia. 
Anche l’Ance, l’associazione dei costruttori edili, prevede nel suo ultimo Osservatorio congiunturale che, nell’anno in corso, tornerà il segno più per gli investimenti nelle costruzioni. Grazie anche all’impatto di una legge di stabilità amica – tra agevolazioni fiscali, eliminazione della Tasi sulle prime case e un rilancio dei cantieri pubblici – gli investimenti potrebbero aumentare dell’1% in termini reali, interrompendo un trend negativo in atto dal 2008. 
L’associazione ricorda che dall’inizio della crisi il mattone ha perso 502 mila posti di lavoro, oltre uno su quattro, ma che ci sono segnali positivi nei dati del secondo trimestre 2015, quando l’occupazione ha segnato una crescita del 2,3%. Altre buone notizie per l’edilizia sono arrivate dai dati Istat sui prezzi nel terzo trimestre, che hanno visto il primo aumento da quattro anni a questa parte con un +0,2% rispetto al trimestre precedente.