La Stampa, 20 gennaio 2016
I biellesi comprano più di tutti
A farsi meno problemi a spendere per cambiare l’auto o a rinnovare i mobili sono i biellesi. La città piemontese e la sua provincia si sono piazzate al primo posto nella classifica di chi è più propenso a comprare in Italia: nel 2015 ogni famiglia ha speso per i cosiddetti «beni durevoli», come un’auto, un computer o gli elettrodomestici, in media 2872 euro. Tanti, se si pensa che la media nazionale è stata di 2107. La classifica è stata elaborata da Findomestic, la banca che lavora sui prestiti al consumo.
Biella precede sul podio Prato e Bolzano, mentre fanalino di coda per la spesa media sono Crotone, Agrigento ed Enna.
Non che la crisi non ci sia anche a Biella. Solo poche settimane fa le domande di contributo per chi non ce la fa a pagare l’affitto, nei comuni del Biellese, sono salite del 23%, e aumentano i pacchi alimentari donati dalla Caritas. Ma ci sono allo stesso tempo segnali di ripresa. Anche se molte vetrine rimangono chiuse, nel 2014 secondo il Comune hanno aperto 34 nuove attività. L’artigianato tiene e le sole aziende laniere danno lavoro, tra autonomi e dipendenti, a oltre 11 mila persone. I biellesi non sono dunque spendaccioni: se lo possono permettere. La loro è la settima provincia per il reddito medio pro capite, che ammonta a 22550 euro, contro i poco più che 18 mila della media nazionale. In testa ci sono Milano, con 27 mila euro, seguita da Bologna e Trieste.
Ma al di là della posizione nella classifica, colpisce anche il balzo in avanti. Se a Biella nel 2015 il reddito medio è salito dell’1,4%, contro lo 0,8 nazionale, i consumi sono saliti addirittura del 9,1%. «Biella gode di una buona capacità di acquisto e di un reddito medio alto – spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – e c’è una maggiore propensione a spendere».
Ma cosa comprano i biellesi? Soprattutto auto nuove, che sono salite di quasi il 25%, con le immatricolazioni passate da poco più di 4 mila a 5041. Le auto usate salgono del 3,1%, qualche punto in meno della media nazionale. Ma i biellesi non comprano di tutto. Le vendite dei motoveicoli sono in controtendenza, qui diminuiscono del 2,5%, mentre nel resto d’Italia salgono del 6,4%. Sono invece in linea con il calo generale che stanno registrando da un po’ di tempo a questa parte il settore dell’informatica e dell’audiovisivo.