Corriere della Sera, 20 gennaio 2016
Carlo Calenda è il nuovo ambasciatore italiano a Bruxelles
ROMA Carlo Calenda, viceministro dello Sviluppo economico, ruolo che aveva anche nel governo Letta, cambia mestiere. Stasera il Consiglio dei ministri lo nominerà nuovo capo della nostra missione diplomatica a Bruxelles, rappresentante dell’Italia presso l’Unione Europea. Sostituirà l’ambasciatore Stefano Sannino, che dovrebbe andare a Madrid.
Con una mossa a sorpresa, dopo i recenti e crescenti contrasti con la Commissione di Jean-Claude Juncker, Matteo Renzi cambia dunque in modo radicale il volto e il profilo del vertice italiano presso le istituzioni europee. Gli ultimi casi di un ambasciatore che non viene dalla carriera diplomatica risalgono agli anni 50 e di certo ieri la notizia ha fatto storcere il naso a molte persone, sia a Bruxelles che alla Farnesina.
«Quando lo cerco non lo trovo mai, è sempre in giro per il mondo», questo ha detto recentemente, nel corso di una conferenza in Cile, il presidente del Consiglio su Carlo Calenda. Un modo bonario per rimarcare comunque un attivismo che Palazzo Chigi ha riconosciuto e apprezzato negli ultimi tempi. Fra Renzi e Calenda infatti si è costituita un’intesa personale solida, senza la quale non ci sarebbe stata la decisione di ieri.
Calenda è nato a Roma nel 1973, è laureato in Giurisprudenza con indirizzo diritto internazionale, ha alle spalle una carriera di manager. Dal 2004 al 2008 è stato prima assistente del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, con delega agli Affari internazionali, e poi Direttore dell’Area strategica Affari internazionali di Viale dell’Astronomia. Da viceministro ha lavorato sui principali dossier relativi al commercio estero e agli investimenti internazionali. Ha seguito numerose delegazioni di imprenditori all’estero e sviluppato azioni di penetrazione economica nei principali mercati mondiali, tra cui India, Cina, Brasile, Russia, Emirati Arabi Uniti,Thailandia, Kazakhstan, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Turchia, Algeria, Tunisia, Marocco, Israele, Sudafrica, Messico.
Di solito, rispetto all’agenda internazionale di Renzi, ha fatto da «apripista». Prima un viaggio di Calenda con una folta delegazione di imprenditori italiani, dopo alcuni mesi la visita nello stesso luogo da parte del presidente del Consiglio. Prima di assumere l’incarico in Confindustria è stato responsabile marketing per Sky Italia, nonché responsabile relazioni con le istituzioni finanziarie della Ferrari.
Figlio dell’economista Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini, nell’estate del 1983 all’età di dieci anni, è piccolo attore nello sceneggiato televisivo «Cuore», diretto dal nonno Luigi Comencini, dove interpreta lo scolaro protagonista, Enrico Bottini.
La decisione di sostituire Sannino, anticipata dal Corriere della Sera a dicembre, aveva destato un certo scalpore nel mondo diplomatico italiano e negli uffici dell’Unione Europea. Al suo posto, in un primo momento, sembrava che Renzi volesse mettere Cesare Ragaglini, già rappresentante per l’Italia presso le Nazioni Unite, a New York, un passaggio a Palazzo Chigi come consigliere diplomatico aggiunto, oggi ambasciatore a Mosca. Ieri la scelta è invece caduta sul giovane e politico Carlo Calenda, al quale probabilmente verrà attribuito il rango di ambasciator e.