Il Sole 24 Ore, 19 gennaio 2016
Come si valuta la solidità di una banca
Le Borse penalizzano le banche e certamente analisti e gestori sono in grado di esprimere, comprando e vendendo, la loro opinione sullo stato di salute delle aziende di credito. Il giudizio della Borsa è uno degli aspetti da tenere presente ma non l’unico. Riguarda più l’investitore che il depositante anche se il bail-in (entrato in vigore il primo gennaio)chiama in causa, in ultima istanza e solo oltre i 100mila euro di deposito, anche i clienti.
Dove si possono trovare, Borsa a parte, elementi di valutazione sulle banche italiane? La capacità di raccolta è un primo termometro della fiducia degli italiani. Il dato di novembre è apparso abbastanza debole e oggi verranno diffusi dall’Abi i riscontri recenti. Bisogna ricordare che il dato di novembre della raccolta bancaria era stato fortemente influenzato dai pagamenti di Ires e Irpef, a differenza del 2014 quando i pagamenti avvennero all’inizio di dicembre. La crisi delle quattro banche locali, formalizzata a novembre, non avrebbe quindi intaccato la disponibilità degli italiani. In attesa di conferma, la crescita della raccolta da clientela residente, a dicembre, risulterebbe in crescita del 3-4%. Cala, come avviene da tempo, la raccolta tramite obbligazioni.
Altro elemento di valutazione, il più importante, è il Cet1 (Common equity tier 1), il rapporto tra capitale di migliore qualità e le attività ponderate per il rischio.
Più si discosta dai minimi, e dalle scorte prudenziali previste, più la banca è in grado di affrontare imprevisti. Tutti i presidi patrimoniali sono costantemente vigilati e la “cura” Bce si estende ai modelli di business, ai sistemi informatici e altro. Le ultime verifiche a fine settembre sono state positive. Ma gli esami non finiscono mai. «Il criterio di solidità delle banche deve essere chiaro e stabilito ex ante – dice Raffaele Lener, docente di diritto dei mercati finanziari all’università di Roma Tor Vergata e partner dello studio legale Freshfields –. Stop dunque a criteri alternativi o aggiunti successivamente. Un esempio? La Bce starebbe cambiando valutazione sui rischi connessi al debito statale. A questo punto però, stabilito un criterio, non bisogna cambiarlo, in modo che tutte le banche vengano valutate allo stesso modo». Anche nella misurazione dei crediti deteriorati e della coperture – vedi in pagina – il dato puro e semplice aiuta fino a un certo punto. Dipende dalla qualità delle garanzie.
La redditività ordinaria, quindi la capacità di produrre utile(senza fattori straordinari) da portare a riserve e da distribuire ai soci è un altro elemento utile(vedi in pagina). «La fotografia oggi della solidità delle banche italiane? Le rispondo – aggiunge Lener – con una domanda: qual è l’alternativa, il materasso o altri intermediari? Fra l’altro anche le Poste sono ora una società privata, quotata, benché una gran parte del capitale sia in mano allo Stato. Il messaggio deve essere tranquillizzante: il sistema è solido ed equilibrato, i default sono nella media degli altri Paesi europei».