Libero, 18 gennaio 2016
Breve ripasso della storia della casa di Carrai data gratis a Renzi
Secondo il Fatto quotidiano per l’imprenditore Marco Carrai sarebbe pronto un incarico nuovo di zecca, quello di direttore di un’Agenzia per la sicurezza informatica legata ai nostri servizi segreti. Vederemo se sarà vero.
Di certo la carriera di «Marchino» procede a gonfie vele sin dai tempi in cui divenne uno stretto collaboratore di Renzi alla Provincia di Firenze. L’unico momento di buriana lo visse quando Libero scoprì che aveva affittato e concesso in uso all’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi un attico in via degli Alfani, nel centro del capoluogo toscano. Renzi vi spostò ufficialmente la residenza per 34 mesi, dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio 2014. Nel marzo del 2014 un impiegato del Comune, Alessandro Maiorano, intravedendo una possibile corruzione in quell’ospitalità, corse in procura e denunciò entrambi.
Ma Carrai e Renzi sono uomini baciati dalla fortuna e il 10 giugno scorso la vicenda è stata archiviata senza che i due siano mai stati nemmeno iscritti sul registro degli indagati. Un esempio da manuale di giustizia rapida e garantista. Come si evince leggendo il decreto decreto del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze Dolores Limongi. Infatti la toga ha chiuso la disputa con queste parole: «Non è possibile neppure ipotizzare il fumus del reato di cui agli articoli 319-321 codice penale (corruzione ndr) dal momento che le indagini non hanno consentito di conseguire riscontri in ordine alle affermazioni dell’esponente (Maiorano ndr) secondo cui l’imprenditore Carrai avrebbe proceduto al pagamento del canone di locazione di un immobile in uso al sindaco Matteo Renzi in cambio dell’assegnazione di appalti ed incarichi in favore delle sue società». Il giudice per sostenere la propria tesi sottolinea che Carrai dal Comune non ha ricevuto appalti, salvo «una modesta commessa conseguita» dalla C&T Crossmedia, società di cui Carrai è socio. Si tratta della gestione del servizio di audio-videoguide di Palazzo della Signoria e l’importo sarà pure di poche decine di migliaia di euro, ma chi lavora in quel settore sa bene che entrare nel cuore della Firenze trecentesca è un biglietto da visita non trascurabile per una società agli esordi e con un portafogli clienti tutto da costruire.
Dalla visura camerale dell’azienda risulta che l’atto di costituzione della Crossmedia è del 2008, ma che «la data inizio attività» è il 15 marzo 2011, il giorno dopo il cambio di residenza dell’allora sindaco. È certamente una coincidenza, ma negli atti d’indagine non v’è traccia di verifiche sul punto. Limongi, nelle motivazioni dell’archiviazione, spiega che «riguardo invece agli incarichi affidati da Renzi, ne risulta solo uno conferito a Carrai a titolo gratuito». È la stessa identica versione concessa da Carrai nel 2014 al Corriere della sera: «Voglio ricordare che il sottoscritto attualmente ricopre un unico incarico di nomina diretta da parte del Comune di Firenze, quello di consigliere d’amministrazione del Gabinetto scientifico Vieusseux. Carica per la quale non ricevo alcun compenso e in relazione alla quale ho da tempo presentato le mie dimissioni». Detta così sembra un incarico da poco, ma va ricordato che il Viesseux è tra le più prestigiose istituzioni culturali fiorentine.
In ogni caso non è la sola poltrona ottenuta da Carrai grazie alla sponsorizzazione del Comune. Il 9 febbraio scorso i finanzieri si sono presentati a Palazzo Vecchio per acquisire «specifiche informazioni concernenti le eventuali nomine e incarichi di diretta investitura politica da parte del Comune di Firenze che abbiano riguardato dal 2010 a oggi la persona di Carrai Marco». Qui probabilmente la disputa è in punta d’aggettivo: infatti sia Carrai che la procura si preoccupano di evidenziare gli incarichi di «diretta» nomina o investitura. Peccato che, come già riportato da Libero e come risulta nei verbali d’assemblea, nel luglio del 2012 «il rappresentante del Comune di Firenze» abbia designato Carrai «per la carica di consigliere d’amministrazione» della municipalizzata Firenze Parcheggi e che nell’aprile del 2013 «Marchino» entri nel cda, diventandone presidente, della società Adf (Aeroporto di Firenze) su proposta sempre del municipio, socio dell’azienda. Oggi presiede la neonata Toscana aeroporti. Per Limongi il fatto che Renzi abbia trasferito la residenza in un appartamento affittato da Carrai alla modica cifra di 37.200 euro complessivi è stato un caso: «Risulta inoltre che l’immobile sarebbe stato in origine locato da Carrai per necessità proprie e successivamente dato in uso al Renzi a lui legato da un rapporto d’amicizia». Evidentemente anche in questo caso il giudice si è accontentata di quanto dichiarato da Carrai ai giornali: «L’appartamento di via degli Alfani 8 non l’avevo affittato per Matteo. Era il mio. Era il posto dove stavo io (anche se non vi ha mai spostato la residenza ndr) e l’avevo affittato molto prima che Renzi si trasferisse».
Per scoprire che la realtà era diversa, al giudice sarebbe bastato leggere il contratto di locazione pubblicato da Libero il 19 marzo del 2104: si sarebbe accorta che il contratto è stato registrato il 28 marzo del 2011 e che gli affittuari erano entrati nella nuova casa l’1 marzo. Visto che Renzi risulta ufficialmente residente in via degli Alfani 8 già il 14 marzo è un po’ difficile sostenere che quella casa non fosse stata appositamente e un po’ frettolosamente presa in locazione per offrire un tetto all’ex sindaco che proprio in quei giorni aveva disdetto una mansarda per lui troppo onerosa. Infine, nel decreto, il giudice garantista si premura di sgombrare il campo da ogni dubbio sulle condotte di Renzi e sottolinea che, «seppur saltuariamente», l’ex Rottamatore usava davvero quella casa e «ciò consente di escludere qualsiasi ipotesi di falsa auto-dichiarazione in relazione alla residenza anagrafica».