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 2016  gennaio 17 Domenica calendario

L’assassinio dello speleologo

BOLOGNA. Lo hanno trovato con le mani legate dietro la schiena e un sacchetto di plastica in testa. Girato su un fianco, quasi che qualcuno lo avesse adagiato in quella posizione. È un giallo la morte di Oscar Leandri, operaio comunale di 54 anni e appassionato speleologo. L’uomo, trovato all’alba di ieri in una zona detta Fosso del Fanante, nel comune di Novafeltria, è quasi certamente morto per asfissia, ma gli inquirenti prima di pronunciarsi definitivamente e parlare di omicidio voglio attendere l’esito dell’autopsia, prevista per lunedì mattina a Rimini.
I dubbi dei carabinieri sono legati a tutta una serie di circostanze. Aveva i polsi stretti con una fascetta da elettricista e un sacchetto in testa, “sigillato” con alcuni giri di nastro adesivo. Indizi che farebbero pensare ad un omicidio in piena regola. Tuttavia dalla prima ispezione del medico legale e del luogo non sono stati trovati segni evidenti di violenza ne’ di trascinamento o di una eventuale colluttazione. In altri termini Leandri non avrebbe provato a difendersi. Da qui la necessità di non escludere il suicidio che, per quanto improbabile, potrebbe essere tecnicamente possibile. Un rompicapo sia per le modalità dell’eventuale assassinio o suicidio, sia per la personalità di Leandri che appare cristallina. Dai primi particolari emersi, l’uomo non avrebbe avuto problemi in famiglia e neppure di natura economica. Era partito giovedì mattina da casa dove aveva lasciato un biglietto per avvisare la compagna e la figlia adolescente che sarebbe andato a fare un’escursione in Alta Valmarecchia, nella zona di Perticara, dove era stato molte altre volte insieme ad altri speleologi. Abitualmente facevano base al museo minerario per indossare l’attrezzatura e da qui si spostavano nei boschi e negli anfratti della zona. È stata la compagna, non vedendolo rientrare venerdì pomeriggio né avendo ricevuto sue notizie, a sospettare che potesse essere accaduto qualcosa.
Vista la passione per le escursioni, accadeva spesso che l’uomo restasse fuori casa più giorni di seguito. Ma era insolito il fatto che non rispondesse mai al cellulare e non richiamasse nonostante i diversi tentativi di contattarlo. Il corpo è stato trovato intorno alle 4.30, con l’ausilio del localizzatore del cellulare ancora acceso, era ad un chilometro dalla sua auto e vicino all’ingresso delle vecchie miniere. Indossava abiti normali e non quelli che usava per le escursioni trovati però in auto all’interno di una borsa.