la Repubblica, 17 gennaio 2016
I 2500 provvedimenti disciplinari congelati all’Atac di Roma
Fermi. Congelati da anni. In Atac, l’azienda di trasporto pubblico della capitale, ci sono 2.500 provvedimenti disciplinari che non vanno avanti, perché impugnati dai dipendenti. Un sistema malato come la giustizia dei tribunali, che toglie credibilità a qualsiasi sanzione. Tanto che adesso l’azienda pensa ad una sanatoria dei casi meno gravi. Altro che licenziamenti degli assenteisti in 48 ore, come vorrebbe il premier Renzi. Finora l’unica azione eclatante di Atac risale ad aprile 2015, quando vennero licenziati quattro autisti per “scarso rendimento”: dal 1 gennaio 2013 ad aprile dello scorso anno avevano totalizzato 900 giorni di assenza, più di 600 dei quali per malattia, con un picco individuale di 403 giorni.
Ma nella società dei trasporti romana di assenteisti ce ne sono tanti. Secondo un dossier prodotto dalla stessa azienda nel gennaio scorso, ogni giorno sono 1.567 i dipendenti che non si presentano al lavoro. Nel 2014 il tasso medio di assenteismo dell’ex municipalizzata, che al 31 gennaio contava in organico 11.847 persone, è stato del 13,23 per cento, di cui il 5,7 per malattia. Dato che secondo Atac tende nettamente a migliorare grazie ad un nuovo accordo sindacale siglato a luglio scorso: nel mese di ottobre 2015, fa sapere l’azienda, si è registrato un calo del 35% delle assenze per malattia di autisti, macchinisti e operai rispetto al mese di ottobre dell’anno precedente.