Corriere della Sera, 15 gennaio 2016
È la volta buona che DiCaprio vince l’Oscar?
Varrà anche per gli Oscar il detto «chi entra papa…»? A fare ogni tipo di scaramanzia stavolta sarà Leonardo DiCaprio, che con Revenant-Redivivo ha conquistato la sua quinta nomination: per il ruolo del cacciatore Hugh Glass, abbandonato dai compagni dopo che un grizzly l’ha ridotto in fin di vita, l’attore ha già vinto il suo terzo Golden Globe. Quest’anno tutti dicono che anche la statuetta sarà sua. In effetti questa non è la sua miglior interpretazione, ma proprio per questo – vedi come è andata con l’Oscar a Martin Scorsese, che l’ha vinto per il film meno personale – potrebbe essere la volta buona. La gara è molto più aperta per il titolo di miglior attrice, dove la favorita Cate Blanchett (per Carol) dovrà vedersela con Brie Larson (Room), con Jennifer Lawrence (Joy), Saoirse Roan (Brooklyn) ma soprattutto con l’ottima Charlotte Rampling per 45 anni. Tra gli attori non protagonisti, Stallone che in Creed ha anche una scena drammatica in ospedale, dovrebbe conquistare il cuore dei giurati (nonostante la concorrenza di Mark Rylance per Il ponte delle spie) mentre i ben informati danno Kate Winslet in pole position per il suo secondo Oscar, questa volta come non protagonista, per Steve Jobs. In generale questa ottantottesima edizione non sembra riservare molte sorprese: il film di Iñárritu vincerà su George Miller e Ridley Scott, anche se The Big Short – La grande scommessa e Il ponte delle spie sono – per me – di un livello decisamente superiore e Lenny Abrahamson ha rivelato con Room doti di regia sorprendenti. Ma a Hollywood non è più tempo di outsider…