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 2016  gennaio 15 Venerdì calendario

Quei diecimila ebrei che se ne sono tornati in Israele per vivere più tranquilli

Troppi atti antisemiti, meglio lasciare l’Europa. Questa sembra la ragione per la quale quasi 10mila ebrei che vivevano nel Vecchio continente hanno deciso, nel corso del 2015, di tornare in Israele. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ebraica, nell’anno appena passato si è assistito al più grande esodo di ebrei dall’Europa occidentale: in tutto a fare le valigie sono stati in 9.880. E la ragione sarebbe proprio nel crescente numero di atti antisemiti in occidente. Il 2015, del resto, era iniziato con gli attentati contro Charlie Hebdo e il conseguente episodio della strage all’Hyper Cacher di Parigi, supermercato che distribuisce i prodotti Kosher, quelli che compongono la dieta dell’ebreo osservante. E infatti, la nazione maggiormente interessata da questo traffico in uscita è la Francia: in 8mila hanno lasciato la terza più grande comunità del mondo spinti soprattutto dal timore generato dagli attacchi. Al secondo posto, l’Inghilterra, con numeri ben più limitati: circa 800. Seguono Italia e Belgio. “Questo numero record di ebrei europei che indica che l’Europa non più la loro casa – ha spiegato il presidente dell’Agenzia ebraica Nathan Sharaqnsky – dovrebbe allarmare i leader Ue e servire come sveglia per tutti quelli interessati al futuro del Vecchio continente”. Proprio pochi giorni fa, l’insegnante di una scuola ebraica di Marsiglia ha subito un’aggressione a colpi di machete da parte di un giovane arabo; un fatto che ha indotto la comunità locale a valutare l’opportunità di non andare in giro indossando il copricapo religioso.