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 2016  gennaio 15 Venerdì calendario

Il Foglio lancia il kippah-day

Il Foglio ieri ha lanciato un’iniziativa: trasformare la prossima Giornata della memoria, il 27 Gennaio, in una Giornata della kippah. L’idea è nata dopo l’ultima aggressione di un ebreo a Marsiglia, lunedì scorso, da parte di un estremista islamico; e dal conseguente invito del presidente del Concistoro israelita della città, Zvi Ammar, a non indossare in strada il copricapo ebraico. E anche se il Gran Rabbino di Francia, Haim Korsia, ha replicato «continueremo a portare la kippah», la scelta della comunità di Marsiglia dà da pensare sul livello di allarme. Un allarme che però, spiega Il Foglio in prima pagina, riguarda tutto l’Occidente: «Un ebreo che si nasconde per paura di essere riconosciuto come ebreo è l’emblema perfetto di un mondo che costringe l’Occidente a nascondersi per paura di provocare la reazione di chi vuole accoltellare l’Occidente… Gli ebrei non devono nascondersi. L’Occidente non deve nascondersi». Da chi? Il riferimento al crescente radicalismo islamico è esplicito. La Anti-Defamation League ha realizzato per la prima volta un sondaggio sui musulmani che vivono in Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito: ne è risultato che il 55% di loro ha convinzioni e sentimenti antisemiti. Sono dati relativi al 2014 e, da allora, gli eventi dimostrano che sono peggiorati. L’appello del Foglio dunque è apprezzato dagli ebrei italiani. Pagine Bianche 24, il notiziario online dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, ieri lo ha rilanciato. E la presidente della Comunità di Roma, Ruth Dureghello, lo ha definito «una battaglia coraggiosa, in controtendenza con chi nel mondo usa i simboli religiosi per scopi ben diversi». «È giusto – aggiunge Dureghello – mostrare la propria identità mentre si viene attaccati verbalmente, sui muri e fisicamente da chi è spacciatore di odio. Se ci si nasconde, significa che c’è una debolezza delle istituzioni». Anche Emanuele Fiano, deputato del Pd, aderisce all’iniziativa: «Libertà significa non avere paura di mostrare la propria identità, fino a quando non collida con i diritti altrui. La situazione oggi è molto preoccupante, c’è un Islam radicale e terrorista i cui simboli assumono una forza che avevamo dimenticato. Per fortuna in Italia per noi ebrei non c’è il livello di allerta della Francia».