la Repubblica, 14 gennaio 2016
Eppure nei sondaggi Angela Merkel non è calata
La cattedrale di Colonia è uno dei simboli più forti della Germania occidentale: ed è sull’ampio spazio antistante, da dove si sale al sagrato, che si è consumato il tradimento. Là, ai piedi dell’ imponente monumento gotico, è stata violata la fiducia con la quale molti tedeschi, esortati, guidati da Angela Merkel, avevano accettato l’ondata di migranti. È stato il tradimento della cattedrale. Scegliendo quel luogo emblematico nella valle del Reno i colpevoli hanno appesantito i loro gesti incivili: non hanno ferito soltanto la dignità femminile, ma sono venuti meno anche al rispetto dovuto ai luoghi della memoria, nella terra che ti ospita.
Con il suo discorso del 31 agosto, di appena quattro mesi fa, la cancelliera aveva rappresentato un Paese generoso, ormai lontano non solo dai vecchi demoni, ma anche da quelli nuovi, senz’ altro meno tragici e tuttavia visti come l’ espressione di un rigore arcigno,non privo di egoismo. Di fronte all’ondata di profughi Angela Merkel aveva spalancato le porte della Germania offrendo l’immagine di un’Europa fedele agli ideali fondatori. In quel momento la donna di Berlino è stata la nostra buona coscienza. Lo è stata senza retorica, con lo stile semplice, in apparenza dimesso, della figlia del pastore protestante.
I tormenti di Angela Merkel sono cominciati subito dopo con l’emergere alle sue spalle di una società tutt’altro che compatta. Comunque in parte stupita dal suo abbraccio incondizionato a un milione di persone. A quello che appariva un autentico slancio iniziale sono seguiti il malumore,l’irritazione, la collera.
Le accuse di ingenuità alla cancelliera si sono moltiplicate. Uno dei suoi ministri, il più autorevole, quello delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, l’ha definita «una sciatrice imprudente» che sposta un po’di neve e provoca una valanga.
La sera di San Silvestro, a Colonia, ma anche ad Amburgo, e in altre città tedesche, persino in Austria, aggredendo o molestando il popolo femminile che si preparava a festeggiare capodanno, masse di giovani e meno giovani, identificati come arabi, o genericamente come musulmani, hanno tradito la donna che li aveva accolti.
Hanno creato sgomento e divisioni in Germania e in Europa. L’inquietudine per l’ondata di migranti è diventata ansia, angoscia, dopo gli assalti sessuali di fine d’ anno, scrive un reporter del New York Times misurando gli umori europei con occhi americani. Gli attentati terroristici, compreso l’ultimo, in piazza Sultanahmet, a Istanbul, che ha ucciso dieci turisti tedeschi, creano un’ atmosfera di guerra, suscitano paura, spingono a detestare gli avversari. L’insulto alle donne del-Paese che ti ha aperto le porte provoca altri sentimenti. Suona, appunto, come un tradimento. E lo è.
Gli esseri umani vanno giudicati per quel che fanno, non per quel che sono. Estendere genericamente a comunità, etnie o religioni le colpe di individui non è una pratica che si addice alla nostra cultura.
Restano molte ombre da dissipare negli avvenimenti di San Silvestro: la simultaneità delle aggressioni in varie città, senza un’organizzazione, stando alla polizia; la quale ha tardato non solo a intervenire, ma anche a stendere i rapporti sull’ accaduto; le assai più rapide reazioni dei gruppi razzisti o populisti; la crescita di giorno in giorno delle denunce. L’ atmosfera festiva, l’opportunità politica hanno probabilmente pesato. E ha forse contato un certo pudore. Adesso si scopre, ad esempio, che la polizia svedese ha nascosto aggressioni sessuali avvenute lo scorso anno e in quello precedente.
Angela Merkel non ha interrotto la sua politica sull’immigrazione, ma ha dovuto socchiudere le porte, e preparare leggi più restrittive sull’ ammissione dei profughi. Gli elettori devono essere rassicurati e i fatti di Colonia, di Amburgo e di altre città non danno l’ impressione che il governo di “grande coalizione” controlli la situazione.
Tuttavia gli ultimi sondaggi non sono sfavorevoli ad Angela Merkel, nonostante su di lei piovano critiche e accuse. L’Unione (CDU-CSU, i due partiti cristiano democratici fratelli) raccoglie il 39 per cento, come nei sondaggi precedenti; mentre l’alleato socialdemocratico (SPD) perde qualche consenso, scende al 23 per cento; come del resto il movimento di estrema destra Alternativa, che si ferma all’8 per cento.
Gli elettori virtuali non sono severi con la cancelliera. La Germania traumatizzata dall’ondata migratoria, e dalla violenza di alcuni gruppi forse manovrati, non gira le spalle ad Angela Merkel.
La “grande coalizione” a volte sembra in seria difficoltà. Le polemiche hanno agitato e agitano soprattutto i due partiti cristiano democratici.I socialdemocratici appaiono spesso più solidali con la cancelliera. Non la risparmiano invece i bavaresi della CSU (Unione cristiano sociale), più conservatori dei loro fratelli della CDU (Unione cristiano democratica). Questo sembra tuttavia rientrare nella tradizione o in quello che si chiama lo “spirito di Kreuth”. Il quale risale alla burrascosa riunione che nel 1976 si concluse in quella località con l’ affermata autonomia dei bavaresi. Per ribadirla quest’ultimi, ancora oggi, promuovono da Monaco, puntualmente, animate controversie con Berlino, senza mai interrompere però la partecipazione al governo.
È sempre allora, quarant’ anni fa, che la CSU adottò un altro principio, secondo il quale nessun partito doveva spuntare alla sua destra, Da qui la necessità di animare una politica conservatrice, se necessario in contrasto con la cancelleria federale. La regola ha funzionato anche in questa occasione con gli attacchi alla Merkel, che hanno avuto almeno finora l’ effetto di un’assicurazione, Non lasciando ad altri movimenti di rilievo il ruolo di oppositori in un momento critico.