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 2016  gennaio 13 Mercoledì calendario

È finita l’epoca dei panini di McDonald’s?

Pochi pensano che i panini di McDonald’s siano davvero buoni, però hanno sempre esercitato una certa attrattiva. Negli anni 90 la geopolitica si riassumeva nella teoria dell’arco d’oro del giornalista Thomas Friedman: due Paesi che ospitano entrambi ristoranti McDonald’s (che come simbolo ha una “m” di archi dorati intrecciati) non si fanno guerra. Perché sono moderni, civili. Oggi McDonald’s si trova a essere il simbolo di tutto il peggio di quella economia di fine Novecento che sembra già vecchia: i marchi universali che evocano tutto e niente (come Nike o Coca Cola) lasciano spazio al desiderio di autenticità locale, la friggitrice non è più la frontiera del lavoro flessibile, nell’epoca del cottimo via web.
McDonald’s non è neppure più intoccabile: negli Usa è al centro di una protesta per ottenere il salario minimo a 15 dollari, sostenuta dal sindacato Seiu, che ha preferito rivolgersi a milioni di lavoratori invece che affrontare i singoli ristoratori in franchising. E i lavoratori stanno vincendo. A Bruxelles, ieri, Seiu e una serie di associazioni di consumatori (Codacons, MdC, Cittadinanzattiva), con altri sindacati, hanno presentato una denuncia per abuso di posizione dominante: McDonald’s farebbe pagare affitti molto più alti di quelli di mercato ai suoi ristoratori, che poi offrono un servizio inferiore e prezzi maggiorati alla clientela. La multinazionale rischia una multa fino a 9 miliardi. Vedremo. Più concreto il rischio che di una sanzione per il comportamento fiscale: la Commissione Ue contesta a McDonald’s Europe di non aver pagato tasse sul reddito dal 2009 su un fatturato europeo di 250 milioni annui grazie agli accordi con il Lussemburgo. Agli Usa McDonald’s diceva di versare le imposte in Europa, all’Europa di pagarle in Usa. L’accordo risale all’epoca in cui il Lussemburgo era guidato da Jean-Claude Juncker, oggi a capo della Commissione europea. Tutto sembra andare contro il panino globale. Forse sta finendo un’epoca.