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 2016  gennaio 13 Mercoledì calendario

Se l’etilometro dà i numeri

Le sanzioni previste dal codice della strada (articoli 186 e 186 bis) per chi guida dopo aver bevuto vanno da un minimo di 500 euro di multa più tre mesi di sospensione della patente a un massimo di 1.550 euro di multa più l’arresto per sei mesi, più la sospensione della patente per un anno. Pene aumentabili in presenza di alcune aggravanti come il fatto che il veicolo appartenga a terzi, la guida notturna, la recidiva.
Ma l’accertamento dello stato di ebbrezza e la sua quantificazione sono affidati esclusivamente all’etilometro, uno strumento che si sta rivelando ogni giorno meno affidabile. Ci sono casi nei quali ha rivelato la presenza di alcol nel sangue di persone astemie e altri nei quali non ha l’ha trovato in persone che si erano appena fatte un bicchierino. Un accertamento dello stato di ebbrezza può essere fatto solo con l’esame del sangue, che non è mai utilizzato dalla polizia stradale perché troppo laborioso.
I limiti dell’etilometro sono numerosi. La corretta taratura, innanzitutto, verificata assai di rado. Inoltre lo strumento dovrebbe essere utilizzato in condizioni standard di temperatura e umidità, cosa che ovviamente sulle strade non è possibile. Soprattutto l’etilometro misura la presenza dell’alcool nell’alito e sulla base di una proporzione uguale per tutti fornisce l’indicazione della percentuale di alcool nel sangue, senza però distinguere tra una persona di 50 chili e una di 140 (che possono avere lo stesso alcool nell’alito ma una quantità di sangue nelle vene molto diversa).
Ma l’inattendibilità dell’etilometro va oltre. Aver bevuto un grappino da meno di cinque minuti oppure da più di mezz’ora cambia radicalmente la presenza dell’alcol nelle mucose del cavo orale, quindi il risultato dell’esame indicherà nel primo caso un valore fuori norma e nel secondo invece perfettamente a norma. L’etilometro si può facilmente ingannare sciacquandosi la bocca o facendo semplici esercizi di iperventilazione.
In pratica questo strumento finisce spesso per assolvere dei colpevoli o, peggio, condannare degli innocenti. E non può nulla nei confronti dei drogati che, normalmente, la fanno franca, non essendoci strumenti omologati in grado di rilevare per strada l’uso di sostanze diverse.