Libero, 13 gennaio 2016
Il fumo passivo ammazza il cane. L’ultima panzana della junk science
Cani e gatti passano metà della loro vita ad annusare e a leccare buchi del c(censura) ma l’University of Glasgow ha spiegato che hanno il problema del fumo passivo. Gli scienziati scozzesi sono giunti a questa fondamentale conclusione dopo aver analizzato innumerevoli testicoli di cani castrati: la strada del Nobel è complicata. Il messaggio è: ve ne fottete della salute vostra e dei vostri cari, non vi frega niente di buttare soldi o ingiallire i denti: ma sappiate che ammazzate il cane. Ora: non c’è da spendere una riga per rispiegare ancora una volta (informatevi) che la campagna contro il fumo passivo, diversamente da quella contro lo smog e il fumo inalato, non è neppure esagerata: è proprio una frode scientifica, una truffa statistica, una sfida al buon senso di chi voglia ancora dubitare delle panzane che la «junk science» racconta ogni giorno. Mai cani ei gatti, sant’iddio: si rotolano negli ambienti più insalubri, ingeriscono eserciti di batteri fecali, bevono dalle pozzanghere per strada, sono costretti a vite innaturali, li cospargiamo di antiparassitari tossici, mangiano schifezze orrende che pure chiamano «gourmand» (ora vanno anche le linee biologiche e olistiche, per clienti stronzi)ma hanno il problema del fumo passivo, capite. Ecco perché tanti padroncini li portano all’ aperto, per strada. O, spesso, in autostrada.