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 2016  gennaio 12 Martedì calendario

Ennio Morricone ha saputo di aver vinto il golden Globe via Fax

Ecco che Ennio Morricone si ritrova sistemato tra Mozart e Beethoven, senza dimenticare Schubert, almeno nella considerazione di Quentin Tarantino, il regista di The Hateful Height per il quale il grande musicista italiano ha vinto il suo terzo Golden Globe, dopo Mission e La leggenda del pianista sull’Oceano. Sua immensità musicale, il nostro vanto nazionale, icona per antonomasia della bellezza da ascoltare, è stato festeggiato dal premier Renzi che l’ha voluto subito chiamare per congratularsi del bel riconoscimento, dal ministro Franceschini che ne ha parlato come di un gigante, ha ricevuto, compatto, il plauso di tutto il mondo e del suo mondo che lo ha sempre portato ad esempio. Lui che quel famoso Oscar lo avrebbe meritato molte volte, non indugia a rimpianti che riguardino il passato. Sempre una spanna sopra.
Felice maestro?
«Certo, molto, non faccio salti di gioia ma sì, felice, anche perché non me lo aspettavo. Queste cose non si aspettano mai. I riconoscimenti quando arrivano, arrivano, tanto meglio così. Io non penso mai a queste cose, la mia vera tensione sta nel film, il mio dovere è fare al meglio il mio lavoro e lo faccio per me e per il film ma soprattutto per me stesso. Lì vanno le mie speranze, le mie angosce».
Chi è stato il primo a comunicarle la bella notizia visto che lei non era sul posto?
«Svegliandomi ho trovato due fax, uno di mio figlio Giovanni che vive a New York e uno del mio fidatissimo tecnico del suono che si sveglia presto».
Tarantino ha spesso messo le sue musiche nei film ma questa volta è diverso
«Mi ha chiesto spesso di lavorare con lui e in momenti importanti dei suoi film ha usato spesso le mie musiche. Quasi ci riuscivamo a farlo per Bastardi senza gloriama io non potevo, lui voleva la colonna sonora pronta in due mesi per portare il film a Cannes. Avevo altri impegni, non potevo farcela».
Tarantino dal palco dei Golden Globe ha detto che lei è il suo musicista preferito paragonandola a Mozart.
«Ho sentito, vabbè, la prendo come una battuta simpatica. Io che rispondo? Magari sono pure meglio... No, ha detto una cosa carina, l’ha detta grossa come è grosso lui, pieno di sostanza. Mi fa piacere che mi abbia fatto un elogio gentile ma non siamo noi a doverci collocare, sarà la storia a decidere e perché arrivi il tempo giusto ci vogliono secoli».
Tarantino ha ringraziato anche sua moglie. Ha avuto una parte importante nella sua decisione di scrivere le musiche per questo film?
«Mia moglie mi dà sempre consigli buoni».
Ancora colonna sonora per un western, un genere che le è particolarmente caro e che l’ha sempre premiata, ora magari più delle altre volte.
«Ma non è un western, è un film storico d’avventure, il fatto che ci sia lo sceriffo e che per tutti il film si portino cappelli come li portavano gli americani, non vuol dire niente».
Magari adesso arriva anche l’Oscar...
«Solitamente dal Globe si passa facilmente all’Oscar. Ma io l’ho già detto, non mi aspetto mai niente».