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 2016  gennaio 12 Martedì calendario

Roma vuole correre per le Olimpiadi e intanto trova 25 milioni di euro

Correre per l’Olimpiade? 24,9 milioni di euro – meno di Parigi e Los Angeles —, coi soldi del governo, del Coni e di sponsor privati (5 milioni finora: tra questi i contributi di Alitalia ed Eni). Per tutto il resto, cioè l’eventuale organizzazione dei Giochi del 2024, c’è il Cio: alla città che vince (Roma se la vede anche con Budapest) vanno due miliardi di euro dal Comitato olimpico internazionale, che salgono a 5 miliardi tra indotti e sponsor vari.
Sono le prime cifre rese pubbliche ieri da Luca di Montezemolo, presidente di «Roma 2024», nell’incontro alla stampa estera, con la «sua» squadra al fianco: il vicepresidente Luca Pancalli, la coordinatrice Diana Bianchedi, il responsabile della comunicazione Fabio Guadagnini. Montezemolo ha regalato battute, fatto un po’ di autopromozione alle sue attività («volate con Alitalia», «prendete il treno Italo», «vedo che siete seduti su splendide poltrone Frau», ha detto strizzando l’occhio ai cronisti stranieri), ricordato i suoi successi in Ferrari («qualcuno se lo dimentica, ma ho vinto 19 titoli mondiali»), elencato quelli – olimpici e paralimpici – di Pancalli e Bianchedi.
Ottimismo a piene mani «perché questa è una sfida che Roma non può non correre», perché Mafia Capitale «adesso sarebbe stato un problema: così ci permette di fare pulizia», perché «c’è un comitato di garanti, composto dalle massime autorità in campo giudiziario».
Ma c’è una cosa che non lo fa dormire? «A parte mio figlio di cinque anni, che è romanista, temo la lungaggine delle procedure e della burocrazia». Tanto che, uscendo dalla sala, Montezemolo confida che non disdegnerebbe «la figura di un commissario straordinario, sia per le Olimpiadi che per il Giubileo 2025».
Sarebbe nuova carne al fuoco, per chi soffia sulle polemiche. L’altro fronte è quello del referendum cittadino, invocato dai Radicali. Un giornalista chiede: se siete così convinti del sostegno popolare, perché non lo fate? Risposta: «Il consiglio comunale votò la mozione per le Olimpiadi a larghissima maggioranza. Dal governo c’è il massimo supporto. Se poi qualcuno vuol farsi pubblicità in campagna elettorale...». Lo incalzano ancora: i mondiali del ’90, quelli di Nuoto del 2009, le frasi choc del presidente della Federcalcio Tavecchio? Montezemolo replica: «Non accetto l’equazione grande evento/ruberie. E ci sarà Cantone a controllare gli appalti. Siamo persone perbene, che lavorano gratis e che amano il loro paese. Tavecchio? Sono rimasto esterrefatto da certe affermazioni». Gli chiedono dei Giochi invernali a Sochi e gli scappa un lapsus: «Abbiamo ottimi rapporti con l’Unione Sovietica...».
Poi svela qualche dettaglio: «La Maratona sarà della pace: toccherà San Pietro, Sinagoga, Moschea. La fiaccola olimpica vorremmo partisse da Lampedusa». Poi la sfilata delle medaglie del giorno «al Colosseo», eventi di opera, lirica, costume «alle Terme di Caracalla, che utilizzammo per i tre tenori». Ma cosa ha Roma più delle avversarie? «Facile. Roma. Torino, con i Giochi invernali del 2006, è cambiata tantissimo. Stessa cosa Milano con l’Expo che è stato un successo». Come si impedirà la lievitazione dei costi? «Il 70% degli impianti già è pronto. Ma il budget definitivo lo vedremo alla fine. Vi diremo tutto: quanto si spende per le Olimpiadi, quanto per ciò che resta, da dove vengono i soldi». Altrimenti, ci pensa Cantone.