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 2016  gennaio 12 Martedì calendario

Gli errori dopo il crollo dell’Urss, secondo Putin

La Russia di Eltsin sbagliò a «non difendere i propri interessi nazionali», dimostrandosi troppo accondiscendente nei confronti degli Stati Uniti. Così le promesse di 25 anni fa, quando ci fu lo scioglimento dell’Urss, non sono state mantenute. La Nato si è allargata a Est e ancora oggi gli americani vanno avanti col progetto di scudo spaziale anche se «l’accordo con l’Iran è stato firmato». Evidentemente il programma non era indirizzato contro la minaccia nucleare di Teheran. In una lunga intervista al quotidiano tedesco Bild, Vladimir Putin esprime il suo pensiero, attacca su molti fronti e spiega di «non essere amico o fidanzato di nessuno: sono il presidente della Federazione russa; 146 milioni di persone... E proteggo i loro interessi».
Il discorso, visto che l’intervistatore era tedesco, vale per la cancelliera Merkel, ma anche per tutti gli altri capi ed ex capi di Stato o di governo. Su Frau Angela, con la quale Putin parla tanto in tedesco quanto in russo, si limita a dire: «Sono certo che è una persona molto sincera e professionale». E aggiunge di averla incontrata sette volte nel corso del 2015 e di averci parlato al telefono 20 volte. Poi nega di aver voluto intimidirla con il suo Labrador nel 2007. Non sapeva che la cancelliera ha paura dei cani: «Naturalmente non ne avevo idea. Volevo solo farle vedere un bell’animale. In seguito gliel’ho spiegato e mi sono scusato». Alle domande sull’Ucraina e sull’annessione della Crimea, il presidente russo risponde accusando gli Usa e anche la stampa tedesca di propagare notizie non vere. Il processo di pace non va avanti perché è il governo di Kiev a «non aver fatto la sua parte» modificando la Costituzione per concedere più autonomia alle aree russofone. L’annessione della penisola avvenne dopo un regolare referendum: «Nessuna violazione della legge. Sotto la Carta Onu, ogni nazione ha diritto all’autodeterminazione». Quindi Putin cita il Kosovo «che dichiarò la sua indipendenza. Tutto il mondo l’accettò».
Il presidente ci tiene a chiarire che buona parte dei problemi che il mondo si trova ad affrontare oggi vengono proprio da quel peccato originale di 25 anni fa, quando la Russia smise di rappresentare il «secondo polo». Sulla Storia, però, inciampa in un errore: parla della caduta del muro di Berlino, che invece era avvenuta due anni prima, nel 1989.