Corriere della Sera, 12 gennaio 2016
Aerei contro l’Isis in Libia: non si sa chi li ha mandati
È giallo sull’identità dei caccia militari che ieri mattina avrebbero bombardato un convoglio di Isis presso Sirte. La prima reazione è che possa essere stata la minuscola aviazione del governo di Tobruk, comandata dal controverso generale Khalifa Haftar, ma qui i portavoce negano qualsiasi paternità. Così vale per gli egiziani, che pure da tempo operano al fianco di Haftar. Dal Cairo si parla di «aerei sconosciuti» operanti in Libia e la polizia di frontiera egiziana è in allerta. Che siano stati i francesi, che dall’ultimo attentato di Parigi hanno dichiarato guerra all’Isis a tutto campo? Possibile, però il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, lo ha smentito con decisione.
L’enigma dunque permane. Strano, ma possibile nel caos violento in cui versa la Libia, minacciata dalla presenza sempre più militante dei volontari stranieri del Califfato. Residenti nella città diventata roccaforte di Isis testimoniano alla Reuters e ai media locali di aver visto i caccia nel cielo e poi colonne di fumo alzarsi dalle piste nel deserto. Nella ridda di informazioni difficili da confermare in modo indipendente c’è anche quella di un attacco che sarebbe stato lanciato da tre barconi carichi di jihadisti contro il terminale petrolifero di Zuwaytinah. L’azione sarebbe stata respinta dalle guardie costiere sul posto, miliziani legati ai gruppi di Bengasi, che avrebbero affondato un barcone.
Un fatto pare comunque assodato: Isis si sente tanto forte da tentare di impadronirsi delle risorse di produzione energetica nell’est del Paese. L’attacco su Zuwaytinah fa il paio con quello contro il poco distante terminale di Sidr assieme alle raffinerie e depositi di greggio a Ras Lanuf, 600 chilometri a est di Tripoli: con i loro 4 moli attrezzati per le grandi petroliere e 19 depositi capaci di contenere sino a 6 milioni di barili di greggio. I media locali parlano di una strategia di Isis per rilanciare il prestigio del loro movimento penalizzato sui fronti iracheno e siriano.
Il settimanale Spiegel scrive che l’esercito tedesco potrebbe iniziare una missione di addestramento delle forze armate in Libia, inviando 150-200 soldati al fianco di militari italiani. La missione potrebbe iniziare già nel giro di pochi mesi, partendo per motivi di sicurezza dalla vicina Tunisia.