la Repubblica, 12 gennaio 2016
Gli orari flessibili della Rai. Dai Tg che iniziano prima del tempo alla mezzanotte anticipata, tutto per rubare la scena alla concorrenza. «È prassi»
Telegiornali che iniziano prima del tempo, per rubare la scena tv ai notiziari della concorrenza. Trasmissioni come L’Arena, La Prova del Cuoco, L’Eredità che usano la stessa tecnica: giocare d’anticipo. E conti alla rovescia che non rispettano più l’appuntamento con la mezzanotte, il 31 dicembre, da molti anni ormai. Funziona così su RaiUno. Dove gli orari – «per una consolidata prassi aziendale» – sono diventati flessibili. Dove si anticipa o si rinvia per una consuetudine a tutti nota, in modo da ottenere «picchi d’ascolto» e fronteggiare i morsi delle altre emittenti.Antonio Azzalini si difende così. Alla Rai che gli muove una contestazione disciplinare, il responsabile dell’intrattenimento della Prima Rete – il dirigente che ha anticipato di 40 secondi il Capodanno di Matera – ricorda ora in una memoria la «prassi» generalizzata «della anticipazione». Una truffa forse a danno degli italiani? No, solo una tecnica propria del settore televisivo. Azzalini – dirigente di lungo corso, assunto a Viale Mazzini nel 1999 – cita anche il direttore di RaiUno Leone e il suo vice, Fabiano. La sua lettera – il cui contenuto arriva a Repubblica da un deputato del Pd – suonerebbe così: avevo i miei motivi per credere che i due massimi responsabili della Prima Rete «condividessero la mia decisione di anticipare» alla luce anche del copione in scena in altri 31 dicembre. Qui Azzalini citerebbe la trasmissione del 2008 (quando Leone era Direttore del Coordinamento dei Palinsesti), con il countdown di Capodanno anticipato di 65 secondi.Azzalini risponde poi sull’sms con bestemmia che è apparso sullo schermo il 31 dicembre, anch’esso oggetto di contestazione disciplinare. I messaggi dei telespettatori spiega – sono stati valutati da due dipendenti di RaiCom (la società commerciale di Viale Mazzini), chiusi in un container. A giudizio di Azzalini, Rai-Com ha svolto questo controllo in veste di «appaltatore» della casa madre Rai. Sua, dunque, la responsabilità di quanto è finito in onda. Lui, Azzalini, avrebbe comunque mobilitato un collaboratore per dare una mano, ma questo aiuto «è stato rifiutato». Impossibile dunque «prevenire» la bestemmia «con le mie forze, con i miei poteri».Fin qui la difesa di Azzalini. Oggi invece incontro tra il nuovo direttore editoriale della tv di Stato, Verdelli, e i direttori dei tg. Che d’ora in poi dovranno riferire «funzionalmente» a Verdelli. Così impone una nuova disposizione organizzativa.