La Gazzetta dello Sport, 11 gennaio 2016
Higuain da record: quasi un gol a partita
Il dato è semplicissimo da sviluppare: sono 18 i gol realizzati da Gonzalo Higuain nel solo girone di andata, il che sta a significare che ha segnato poco meno di un gol a partita, nelle 19 disputate fin qui. Un piccolo record, che apparteneva a Edinson Cavani che, nella stagione 2012-13, concluse la prima tornata a quota 16. Numeri da campione, qual è il Pipita che con la doppietta al Frosinone, s’è confermato capocannoniere. Lui, numero uno dei cannonieri; il suo Napoli, numero uno della serie A: dunque, è un Napoli da grandi cifre, trascinato in vetta dalle prodezze del suo centravanti e da un collettivo che rispecchia sempre di più la filosofia dell’allenatore. È un bel vedere, Higuain. Il secondo gol è un concentrato di talento e forza fisica, ha voluto il confronto diretto con Diakitè e Blanchard per lasciarli sul posto, dribblandoli, e appoggiando il pallone alle spalle di Zappino. Una vera e propria prodezza, che la gente del Matusa ha applaudito e che ha mandato in visibilio l’intero settore riservato ai tifosi napoletani. Meglio di lui, dopo 19 giornate, hanno fatto soltanto 5 giocatori: Angellillo 24 reti (Inter, 1958-59), Borel II 22 (Juve 33-34), Guaita 21 (Roma 34-35), Boffi (Milan 39-40) e Nyers (Inter 49-50) 19. Inoltre, quella di ieri è la sua quarta doppietta realizzata nelle ultime sei partite. Un traguardo raggiunto, dunque, seppur intermedio. Il titolo d’inverno è soltanto indicativo delle forze espresse fin qui dal campionato. Rispetto agli anni passati, tuttavia, lo sprint è stato più avvincente, a pochi punti dal traguardo, l’Inter è scivolata nel momento più interessante della volata, agevolando il sorpasso di un Napoli lanciatissimo, forte delle prodezze del proprio talento migliore. «Essere campioni d’inverno non serve a nulla. Sarà importante arrivare primi a maggio», ha spiegato Higuain nel dopo partita. «Dobbiamo restarcene tranquilli, ci meritiamo questo momento, stiamo lavorando tantissimo e bene. Adesso, però, conteniamo gli entusiasmi, mancano ancora cinque mesi, il campionato è lungo, dobbiamo impegnarci a continuare su questa strada e non deluderemo». Niente proclami, ma un invito ad essere razionali, a non andare oltre il presente: è questo il pensiero dell’attaccante argentino che è ritornato a battere un rigore dopo l’ultimo sbagliato il 31 maggio scorso, contro la Lazio, al San Paolo, che costò al Napoli il preliminare di Champions League. Ieri, il rigore se l’è procurato e l’ha pure battuto, stavolta calciando forte e centrale, in modo da non sbagliare. «Sarri ha voluto che lo battessi io e ho calciato senza alcun problema», ha confermato Pipita. Da leader vero qual è, Higuain ha voluto condividere con la squadra il suo successo personale. «Abbiamo fatto una partita straordinaria e ora dobbiamo sfruttare questo momento. La prestazione è stata di alto livello, come il gioco espresso. Di questo passo, andremo lontani». Da oggi, la questione diventerà maledettamente seria, nel senso che il Napoli sarà ancor di più la squadra da battere. E allora, bisognerà saper gestire i momenti, evitare che ci si possa adagiare, così com’era successo a Bologna, dopo la vittoria con l’Inter ed il primo sorpasso. La domenica successiva, perdendo al Dall’Ara, il Napoli scivolò nuovamente alle spalle dei nerazzurri. «Infatti, dovremo giocare le prossime partite come se fossero le ultime, perché sono convinto che si possa ancora crescere». Il messaggio verrà recapitato direttamente alla squadra dal suo giocatore più rappresentativo. L’unione fa la forza. E questo Napoli forte lo è per davvero.