Corriere della Sera, 11 gennaio 2016
Per lo chef Cannavacciuolo Sarri è un bravo fornaio
Buongiorno chef. «No, così non va. Doveva dire “salutiamo la capolista...”». Scherza al telefono Antonino Cannavacciuolo, implacabile giudice di «MasterChef» e cuoco stellato di Villa Crespi. Tifosissimo del Napoli non si perde una partita, nemmeno quando registra «Cucine da Incubo».
Dimenticavo. Come ci si sente lassù in vetta alla classifica?
«È fantastico. Sarri parla poco e lavora tanto sulla mente e sul fisico dei giocatori. Ha curato la preparazione come un bravo fornaio, più è lunga la lievitazione più il pane rimane fresco. E si vede: prima non eravamo una squadra, ora sì. L’ho amato da subito, da quando ha detto: “Che Maradona parli di me è un miracolo”. O che avrebbe allenato gratis».
Quel Napoli se lo ricorda bene, allo scudetto ci pensa o è un sogno?
«Se ci levano i sogni cosa resta? Fu una gioia immensa: c’era tutto un popolo felice, avevo 15 anni. Rivincerlo sarebbe un regalo per una città difficile che ti dà tanto. E poi sai che scherzo a Benitez».
Benitez?
«Sì, ci ha snobbato: sapeva di andare via da chissà quanto tempo e non ci ha fatto sentire nemmeno la musichetta della Champions».
Higuain in cucina che ingrediente sarebbe?
«Un’erba aromatica che sta bene su tutto».
Se il campionato dovesse finire così, s’inventerà un piatto speciale?
«Andrei a Napoli a festeggiare, certe emozioni sono uniche».