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 2016  gennaio 10 Domenica calendario

Il raduno delle mongolfiere a Mondovì

Sfidano il vento. Sono i «capitani coraggiosi dell’aria». Quelli che, con le loro mongolfiere, non temono di bucare le nubi. Lassù si sono affrontati ieri, a Mondovì, e si cimenteranno oggi, nella giornata «clou» del 28° Raduno aerostatico internazionale.
È uno degli eventi più importanti per gli appassionati. Si svolge a Mondovì, capitale italiana della mongolfiera. Terra speciale: è protetta dalle montagne, poi c’è la Langa e a Nord, verso Torino, la pianura. «Si crea un effetto straordinario – racconta John Aimo, veterano e pluricampione -, con venti variabili e non complessi da gestire. Così qui arrivano ad allenarsi e volare da tutto il mondo. E ci sono tanti prati dove atterrare».
Aimo ha portato la mongolfiera in Italia (era il 1979), con Paolo Contegiacomo, scomparso alcuni anni fa. Da lui hanno ottenuto il brevetto decine di piloti, da tutta Europa. Il suo palmarès vanta 6 titoli italiani, il record nazionale di altitudine (9450 metri) e durata (9 ore e 15) sul pallone, 8000 ore di volo, il secondo posto fra gli italiani nel Ranking mondiale.
È in gara al Raduno come il rivale di sempre, Paolo Bonanno: 7 tricolori, produce bruciatori e valvole usati da colleghi in tutto il mondo. Lui in mongolfiera si è anche sposato. Era l’Epifania 2006: la sposa, Nicole Maillefer, l’aveva conosciuta in una traversata delle Alpi. Dopo lo scambio degli anelli, c’era stata l’inedita partenza del viaggio di nozze, circondati dagli altri «balloons».
Gli equipaggi nel 28° raduno sono 25. Fra gli italiani c’è Giuseppe Forgione: è stato il più giovane pilota d’Italia e ha fatto il navigatore, prima di «mettersi in proprio». «In casa» vola Orlando Rosellino, carabiniere. «Mi sono appassionato dopo la prima volta – dice – e ho fatto parte di vari equipaggi. Poi sono diventato pilota». Con lui i due figli, i gemelli Andrea e Matteo, che frequentano il corso per la licenza. Non è alla prima esperienza Mirko Marangoni di Ravenna. «La moglie Elisa è giudice di gara – raccontano all’Aeroclub – E spesso segue i genitori pure il figlio».
A sfidare gli italiani ci sono equipaggi francesi, inglesi, irlandesi, svizzeri, belgi e monegaschi. L’inglese Andrew Holly (che ha l’abitudine di atterrare a Mondovì Piazza) e l’irlandese Pauline Baker guidano «Puddles» e «Splash», i due «pinguini giganti». Heaven Crawley e Paul Dopson, marito e moglie, inglesi, «governano» «Tashi», con la bandiera tibetana: «In India abbiamo incontrato alcuni rifugiati. Ci siamo appassionati alla loro storia e al Dalai Lama».
I piloti devono lanciare un «marker» e centrare la croce a terra. Ieri hanno fatto la «caccia alla volpe», cioè inseguito un pallone designato dal direttore di gara: Donatella Ricci, primatista mondiale di volo in quota con un «autogiro».
«Oggi (domenica, ndr) stesse prove – spiega Rosellino -, da Parco Europa. Di cosa è fatta la mongolfiera? Di nylon resistente e il cestello di giunco». Decolli alle 9,30 e 14,30. Sfidando ancora una volta il vento.