Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  gennaio 10 Domenica calendario

Il mistero dell’americana strangolata a Firenze

FIRENZE Distesa sul letto, nuda, il collo piegato in una posizione incongrua e terribile, lividi e macabre striature viola. Ashley Olsen, 35 anni, studiosa d’arte americana e di moda, è stata strangolata in un piccolo appartamento del centro storico di Firenze dove si era trasferita dalla Florida nel 2012.
Il suo corpo è stato trovato intorno alle 13.30 di ieri dal fidanzato, Federico Fiorentini, 43 anni, pittore toscano, e dalla padrona di casa. «Avevamo litigato e non la sentivo da tre giorni», ha raccontato alla polizia l’uomo. Che ieri, all’ora di pranzo, dopo aver cercato inutilmente di parlare telefonicamente con Ashley è andato in via Santa Monaca al numero 5, nel quartiere dove viveva la compagna – tra Santo Spirito e San Frediano —, in centro storico. Ha suonato alla porta almeno dieci volte. Infine si è rivolto alla padrona di casa che aveva una copia delle chiavi dell’appartamento che la fidanzata aveva affittato nel 2013.
Sembrava tutto in ordine. Poi in camera da letto il corpo della giovane donna senza vita. «È morta da diverse ore», avrebbe spiegato più tardi il medico legale che ha svolto i primi accertamenti sul cadavere.
È un giallo la morte di Ashley Olsen, una ragazza solare, ma a volte anche riservata e misteriosa, innamorata di Firenze e dell’Italia, figlia di un docente d’arte americano che insegna in un istituto fiorentino. È stato proprio lui che ha dovuto riconoscere il cadavere della figlia accusando subito dopo un lieve malore. «Per almeno un anno avevano vissuto insieme in un appartamento vicino – racconta una conoscente – poi avevano deciso di abitare in luoghi diversi».
La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio volontario contro ignoti ma, fino a ieri sera, non erano stati emessi provvedimenti di alcun tipo. «Stiamo ancora verbalizzando le testimonianze e aspettiamo di conoscere gli esiti dell’autopsia che potrebbero dare alle indagini una svolta. Non ci sono indagati», ha detto il procuratore Giuseppe Creazzo.
Tra le persone ascoltate in questura c’è anche il fidanzato. Che ha confermato la versione fornita ai poliziotti. L’uomo ha fornito agli investigatori notizie giudicate interessanti sulle amicizie della vittima e in serata sono stati ascoltati altri conoscenti. La polizia scientifica ha anche iniziato ad analizzare i filmati della telecamera di sorveglianza che si trova all’angolo della casa del delitto. Il dispositivo ha un obiettivo a 360 gradi e dunque, se non ci sono stati problemi tecnici, ha certamente filmato l’assassino o gli assassini. Ma gli uomini della squadra mobile, diretti da Giacinto Profazio, hanno anche sequestrato il computer della vittima. Nella memoria al silicio potrebbe nascondersi la chiave per decifrare il giallo.
Secondo le prime indiscrezioni, Ashley sarebbe stata strangolata probabilmente dopo un litigio e non è escluso che il suo assassino fosse da tempo in quella casa. La porta dell’abitazione non avrebbe evidenti segni di scasso anche se gli accertamenti sono ancora in corso.
Il killer ha certamente stretto il collo alla vittima con le mani, con una furia bestiale, poi ha tentato di soffocarla con il cuscino e per finirla non è escluso abbia usato un nastro o una calza.
Ashley Olsen aveva deciso di trasferirsi da Summer Haven, una località della Florida, alcuni anni fa per raggiungere il padre, insegnante in un istituto d’arte americano con sede nel capoluogo toscano. «Era felice», ricorda Emily, un’amica.