la Repubblica, 9 gennaio 2016
Gli abbracci assassini della donnola
La donnola è l’unico animale capace di uccidere il basilisco. Lo azzanna alla gola, lo strapazza, e lo secca. Subito dopo muore anche lei. Un altro modo per uccidere il basilisco dall’alito fetente e lo sguardo che incenerisce, è mettergli davanti uno specchio, anche se in quel caso è più esatto parlare di suicidio. Corpo di pollo e ali di drago, il basilisco, come tutti sanno, non esiste. Ma la donnola uccide anche le galline, specialità che le procura meno lustro letterario ma molti più accidenti dai contadini. Deve il suo nome alla grazie femminea e flessuosa del suo corpo, all’eleganza del suo musetto. Rapida e leggera, la donnola, o mustela nivalis, è dunque un’implacabile cacciatrice che nasconde la sua natura sotto un aspetto cortese. Ricorderete tutti la foto del picchio in volo, con una donnola abbracciata sulla schiena, di fronte alla quale ci siamo commossi. Ebbene quel picchio era il pranzo della donnola, e sarebbe riuscita a papparselo se il fotografo non l’avesse distratta. La foto successiva, quella del picchio che finalmente scarico prende la fuga per l’aria, non l’ha pubblicata nessuno. Come al solito vince la bellezza. O meglio, l’amore. Quell’indecifrabile abbraccio tra due esseri qualsiasi, che a guardar meglio sono nient’altro che l’uno il pasto dell’altro.