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 2016  gennaio 09 Sabato calendario

Trovato il covo di Salah. Di lui ancora nessuna traccia

Un appartamento al terzo piano di una tranquilla strada di Schaerbeek, quartiere a maggioranza araba nella zona nord di Bruxelles. È in questa casa che i terroristi hanno preparato il loro attacco a Parigi. Gli investigatori belgi sono convinti di aver ritrovato il covo dei jihadisti autori della strage di venerdì 13 novembre. A provarlo, la presenza di un’impronta digitale di Salah Abdeslam, unico sopravvissuto degli attentatori, assieme a tracce di Tatp (perossido di acetone, l’esplosivo utilizzato nell’attacco) e a tre giubbotti di tela cuciti a mano per essere usati come cinture esplosive. Ed è sempre in questo appartamento che Abdeslam potrebbe anche essere tornato il 14 novembre, quando è stato avvistato l’ultima volta proprio a Schaerbeek. La polizia belga ha scoperto la base il 9 dicembre scorso, ma i dettagli sono stati rivelati solo ieri dal procuratore federale del Belgio, Eric Van der Sypt. Il procuratore ha anche lanciato l’allarme per un possibile attentato il prossimo 15 gennaio, nel primo anniversario del blitz dell’antiterrorismo a Verviers, la località vicino alla triplice frontiera con Olanda e Germania, in cui una settimana dopo l’attacco a
Charlie Hebdo venne smantellata una cellula con due jihadisti uccisi e un terzo arrestato. Il coordinamento dell’antiterrorismo belga (Ocam) mantiene l’allerta per tutto il paese a livello 3 (su 4), valutando la minaccia «possibile e verosimile», ma non «imminente».
L’appartamento della rue Henri Bergé è stato affittato da un uomo che deve essere ancora identificato. Dopo gli attentati, Abdeslam chiamò i suoi amici di Molenbeek. Hamza Attou e Mohammed Amri, per chiedergli di venirlo a prendere a Parigi alle prime ore del 14 novembre. I tre riuscirono a passare indenni tre controlli di polizia prima di arrivare a Laeken, il quartiere della residenza reale belga, lasciandolo nei pressi dello stadio Re Baldovino, l’ex Heysel. Da lì, un altro amico e frequentatore del bar dei fratelli Abdeslam, il saldatore Ali Oulkadi, il giorno dopo portò Salah all’appartamento di Schaerbeek.
Intanto è stato identificato l’uomo munito di mannaia e di una finta cintura esplosiva che giovedì ha cercato di attaccare il commissariato di Goutte d’Or, nel diciottesimo arrondissement di Parigi, solo per essere abbattuto a colpi di arma da fuoco da agenti di guardia. L’attentatore si chiamava Tarek Belgacem, di origine tunisina. È stato riconosciuto da alcuni parenti che però lo avevano perso di vista. Secondo alcune fonti Belgacem era un senza fissa dimora che molti conoscevano nel quartiere.