La Gazzetta dello Sport, 9 gennaio 2016
Ultime notizie da Colonia: il capo della polizia cittadina, Wolfgang Albers, si è dimesso (o, secondo altri, è stato mandato via); i profughi interrogati per i fatti della notte di Capodanno sono 31: 9 algerini, 8 marocchini, 4 siriani, 5 iraniani, 1 iracheno, 1 serbo, 1 americano (Usa), due tedeschi; solo 18 tra questi sono stati identificati; nessuno è accusato di reati sessuali, per i quali ci sono tre denunce a cui non corrisponde però nessun sospettato; le imputazioni dei 31 sono in genere per furto e lesioni; non si sa quanti, dei 31, appartengano alla categoria privilegiata dei richiedenti asilo, gente che scappa dalla guerra e dalla persecuzione politica e che è pressoché obbligatorio accogliere; da ultimo la Merkel ha fatto parlare il suo portavoce Georg Streiter, il quale ha detto che «la piena verità va messa sul tavolo» senza «sconti ed edulcorazioni

Ultime notizie da Colonia: il capo della polizia cittadina, Wolfgang Albers, si è dimesso (o, secondo altri, è stato mandato via); i profughi interrogati per i fatti della notte di Capodanno sono 31: 9 algerini, 8 marocchini, 4 siriani, 5 iraniani, 1 iracheno, 1 serbo, 1 americano (Usa), due tedeschi; solo 18 tra questi sono stati identificati; nessuno è accusato di reati sessuali, per i quali ci sono tre denunce a cui non corrisponde però nessun sospettato; le imputazioni dei 31 sono in genere per furto e lesioni; non si sa quanti, dei 31, appartengano alla categoria privilegiata dei richiedenti asilo, gente che scappa dalla guerra e dalla persecuzione politica e che è pressoché obbligatorio accogliere; da ultimo la Merkel ha fatto parlare il suo portavoce Georg Streiter, il quale ha detto che «la piena verità va messa sul tavolo» senza «sconti ed edulcorazioni. Diversamente si avrebbe un danno allo stato di diritto e alla grande maggioranza dei profughi che non ha alcuna colpa e cerca protezione». In precedenza Merkel aveva dichiarato: «Le molestie sessuali denunciate da tantissime donne a Colonia nella notte di San Silvestro sono atti ripugnanti e criminali assolutamente inaccettabili per la Germania. L’accaduto è insopportabile per me anche sul piano personale. I tedeschi hanno diritto a una risposta adeguata alle gravi circostanze, con misure giuridiche e interventi sulla sicurezza». Altri casi di molestie, durante la notte di Capodanno, sono stati segnalati ad Amburgo e a Stoccarda (sempre in Germania), a Salisburgo (Austria), a Kalmar (Svezia), a Zurigo (Svizzera), a Helsinki (Finlandia).
• Stiamo immaginando che tutti sappiano tutto e, come è noto, raramente è così. Riassuma i fatti, prego.
Piazza della stazione di Colonia, immensa, chiusa dal meraviglioso Duomo gotico. È la notte di Capodanno. Tra quelli che si sono riversati in strada per festeggiare ci sono tante donne. Ma ci sono anche un migliaio di ubriachi, pieni di rabbia e di desiderio, appostati sulla scalinata della chiesa. Costoro, intorno alla mezzanotte, prendono a sparare petardi contro i passanti, poi si sparpagliano sulla piazza e a gruppi di dieci-quindici circondano le ragazze, le insultano («puttana», «cretina»), poi gli mettono le mani addosso, palpano, tirano su le gonne, strappano, quando ci riescono, gli slip, rubano intanto le borsette o le collane o i braccialetti eccetera eccetera. Un sabba maschile a cui i pochissimi poliziotti non possono far fronte. Un testimone ha riferito alla Süddeutsche Zeitung: «Non ho mai visto tante donne piangere tutte insieme». E se anche le denunce per reati sessuali sono solo 3 su 121, è certo che c’è stata violenza carnale e molti stupri.
• Quali questioni solleva l’episodio, che tiene la prima pagina dei giornali tedeschi, e anche di quelli italiani, da un paio di giorni?
Parecchie. Un filone di pensiero femminista sostiene che la questione degli extracomunitari è secondaria, il punto chiave è che si trattava di maschi e dunque violentatori per definizione. La maggioranza dei commentatori crede poco a questa forzatura e sottolinea invece il fatto che la stragrande maggioranza dei molestatori è africana o asiatica, e soprattutto musulmana. Si sottintende che nell’Occidente civilizzato, dove magari ancora cinquant’anni fa episodi come questi erano quasi nella norma, i maschi non si comportano più così con le donne (fermo restando che non tutti i violentatori e i picchiatori di femmine sono africani o asiatici o musulmani), e dunque c’è un fatto culturale importante che separa «noi» e «loro». Qualcuno ha scritto: «L’integrazione non è un pranzo di nozze».
• Non potrebbe essere una nuova forma di jihad? Attraverso internet, gli uomini del Califfo hanno mobilitato cellule di terroristi che si sono abbandonati in molti luoghi diversi a questa nuova forma di violenza...
Qualcuno lo pensa, e non si può escludere del tutto. Questo scenario poggia sulla condizione di inferiorità in cui la donna è tenuta in quel mondo.
• La Merkel?
È in serie difficoltà. Ha aperto lei le porte ai profughi ed è facile, per i molti avversari di quella politica, rinfacciarle adesso questo risultato. Vogliono ricacciare indietro i migranti sia quelli della Spd sia quelli della Csu, e un sondaggio ha fotografato le simpatie tedesche per la formazione dell’Alternative für Deutschland, il movimento populista anti-stranieri e anti-euro che è nato in questo ultimo periodo. Se si votasse adesso, prenderebbe il 10% dei voti.
• Le eventuali restrizioni tedesche sull’afflusso di stranieri andrebbero a discapito nostro?
Certo, lo abbiamo scritto anche l’altro giorno. Schengen, come ha osservato il professor Bagnai sul suo blog, garantisce la libertà di movimento dentro l’Europa, ma non la libertà di entrare in Europa senza controlli. Significa che i paesi della periferia (l’Italia, la Grecia, la Spagna, l’Ungheria) devono farsi carico di tutta la pressione, dato che i loro confini coincidono con quelli del Continente (la Germania, per esempio, è protetta da una serie di stati-cuscinetto). Un’ovvietà che i tedeschi, gli olandesi e gli altri non vogliono sentire. Ma che, prima o poi, bisognerà affrontare.