l’Espresso, 8 gennaio 2016
Gli intrecci di squadre, calciatori e milioni della famiglia Pozzo
Tra i protagonisti della prima parte del campionato di Serie A c’è stato senza dubbio Allan, il brasiliano del Napoli che nelle ultime tre stagioni ha vestito la maglia dell’Udinese. La scorsa estate il club di Aurelio De Laurentiis ha acquistato il centrocampista per 12 milioni, ma nelle casse della società bianconera non è finito nemmeno un euro, in quanto il cartellino dell’asso carioca apparteneva al Granada, che come l’Udinese appartiene sempre alla famiglia Pozzo.
Gli imprenditori friulani sono uno degli esempi più eclatanti delle multiproprietà presenti nel calcio: oltre al club bianconero e a quello spagnolo, controllano anche l’inglese Watford, una delle rivelazioni di quest’anno della Premier League. Gli intrecci tra le tre squadre sono frequenti: solo nell’estate 2015 si sono scambiate tredici calciatori. I bilanci delle società non riportano in dettaglio i valori delle transazioni, ma si evince che i prestiti sono pressoché gratuiti. L’attività di trading sui giocatori (i tesserati sono ben 128) ha fatto la fortuna dei Pozzo: nel 2013 l’Udinese ha realizzato 87,5 milioni di plusvalenze, mentre nel 2015 il Watford dalla compravendita di calciatori ha registrato profitti per 10,2 milioni. Dal canto suo, il Granada nel 2015 ha ceduto lo stopper Jeison Murillo (ex Udinese) all’Inter per 8 milioni e il già citato Allan al Napoli. Nell’operazione i partenopei hanno venduto il difensore Miguel Britos al Watford e prestato l’attaccante Duván Zapata all’Udinese, chiudendo il cerchio.